Papà contro la movida: toglie il sonno ai miei figli
La diffida al Comune di un residente: «Pronti alle vie legali»
Oltre dieci decibel in più rispetto ai limiti consentiti, con sforamenti maggiori nel fine settimana, fra la mezzanotte e l’una e mezza. In via del Pratello tanti cittadini sono ancora una volta sul piede di guerra a causa della movida e delle sue conseguenze sul riposo di chi abita in zona.
«È un problema aumentato negli ultimi anni: adesso quasi tutte le attività hanno i dehors, attirando ulteriormente le persone per strada e aumentando i rumori lungo la via». A confermarlo è proprio uno dei residenti del Pratello, il quale però preferisce rimanere anonimo «per non compromettere ulteriori iniziative». La persona in questione, infatti, si è da tempo mobilitata per chiedere un intervento del Comune di Bologna. «Solo nell’ultimo anno ho inviato almeno quattro segnalazioni, le camere dei miei bambini danno direttamente sulla strada», spiega l’uomo, padre di due piccoli di tre e otto anni che di con sforamenti oltre i limiti fra gli otto e i dodici decibel. Risultato simile, poi, anche ad ottobre 2019, dopo la segnalazione del giovane padre, sebbene in questa seconda campagna ci sia stata un’eccezione. «C’è una data in cui si registra conformità coi limiti imposti — spiega l’uomo —, ma semplicemente perché quel giorno, il 12 ottobre, c’era una manifestazione autorizzata (contro i bombardamenti al confine turco-siriano, ndr) e in quei casi sono previste delle deroghe», coi limiti autorizzati fino a 85 decibel contro i 55 solitamente consentiti. «In quell’occasione sono comunque arrivati a 84 decibel» sottolinea il residente spazientito, il quale, a inizio febbraio, ha così firmato una nuova missiva, protocollata in Comune, rivolta a sindaco, polizia municipale, agli assessori Alberto Aitini, delegato alla sicurezza, e Matteo Lepore, responsabile del turismo, e agli uffici preposti in Piazza Liber