Corriere di Bologna

«Sempre in palestra Ma pieni di incertezze»

Martino: «Situazione surreale, manca equilibrio. Rischio stop fino all’11 marzo»

- Di Enrico Schiavina

Antimo Martino, è difficile tenere unita una squadra mentre saltano le partite e non si sa nulla di quando si tornerà a giocare?

«Molto difficile. Andiamo tutti in palestra con addosso questa strana sensazione di incertezza, sospesi in attesa di notizie. Viviamo alla giornata».

La prospettiv­a per i prossimi giorni?

«Programmar­e è impossibil­e. Che la scorsa settimana se ne sarebbe andata era chiaro, per questo abbiamo organizzat­o un allenament­o con Reggio Emilia che di fatto è diventato un’amichevole ed è andata anche bene, ma non sappiamo nulla di cosa succederà adesso. Siamo passati dal preparare Pistoia al preparare Brescia, ma ora è probabile che si passi invece a Cremona, se tutto va bene, l’11 marzo in casa. È surreale».

Da responsabi­le di un gruppo di lavoro, teme di più il virus o gli eccessi di allarmismo?

«Cerco di mantenere equilibrio e buon senso, ma non è facile. Bisogna filtrare le notizie, i ragazzi, gli americani in particolar­e, sono circondati da voci continue spesso in contraddiz­ione tra di loro: con tutto il rispetto per la siai tuazione, in generale mi sembra sia mancato proprio l’equilibrio. Poi come tutti vorrei tornare al più presto alla normalità, anche se a noi magari la sosta ha dato un piccolo vantaggio, di cui avrei fatto volentieri a meno».

Il tempo per inserire Dyson?

«Sì. Ma poi si sa, un giocatore nuovo si inserisce solo giocando. Dico solo che quest’anno siamo già stati bravi a cambiare in corsa Sims con Stephens e viceversa, a reagire problemi di Leunen e Daniel. Faremo anche questa. Con un giocatore esperto, si spera sia più facile».

Robertson l’ha sentito? «Sì, è molto dispiaciut­o. È rimasto in Canada per visite varie da fare attraverso la sua federazion­e, ma restiamo in contatto. Dei tempi di recupero ancora non abbiamo idea, ma c’è il rischio che coincidano con la fine della stagione regolare. Anche se slitterà in avanti».

Ci sono ancora 11 partite da giocare, praticamen­te un terzo di stagione regolare nettamente staccato dal resto.

«La pausa forzata renderà tutto ancora più imprevedib­ile: il nuovo calendario può cambiare tutto, in bene o male. Sarà determinan­te la capacità di restare collegati nonostante questa sosta lunghissim­a. Noi per dire l’ultima partita l’abbiamo giocata il 15 febbraio a Pesaro, ma c’è chi sta peggio: Reggio Emilia non ha fatto la coppa e alla 25esima ha il riposo, starà 40 giorni senza partite ufficiali, Varese addirittur­a una cinquantin­a».

Sono avversarie-playoff. A voi serviranno 5-6 vittorie, e il calendario non è facile.

«Cinque non bastano, diciamo pure almeno 6. Poi dipenderà dai confronti diretti, ma con i calendari stravolti e mille incognite, c’è un motivo in più per lasciar perdere le tabelle e pensare ad una per volta».

I playoff sarebbero un lusso, ma in una stagione chiarament­e positiva lei è stato a lungo sotto pressione. Critiche ingenerose?

«Ordinaria amministra­zione. Nessun fastidio, fa parte del gioco, a maggior ragione a Bologna. Poi le valutazion­i sarebbe giusto farle sul lungo periodo e non sulle ultime settimane, ma capisco che purtroppo funziona così».

La sensazione è quella di un girone di ritorno in apnea.

«Nel ritorno siamo 2 vinte e 3 perse, dopo 5 giornate di andata eravamo 3-2. La differenza sta tutta in quei due punti buttati via con Pesaro: faranno male fino alla fine. Ma i conti della stagione, tornano lo stesso».

” La pausa rende tutto più imprevedib­ile Dobbiamo restare collegati

Troppe critiche? Sarebbe giusto fare valutazion­i sul lungo periodo

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Antimo Martino ha riportato la Fortitudo in serie A dopo dieci anni
Leader Antimo Martino ha riportato la Fortitudo in serie A dopo dieci anni

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