Corriere di Bologna

La Virtus si gioca tutto a Belgrado

Alle 18.15 sfida decisiva con il Darussafak­a. «Abituarsi subito agli spalti deserti»

- Luca Aquino

È scattata ieri mattina alle 18.15, l’operazione Belgrado. Nella capitale serba, oggi pomeriggio (ore 18.15, diretta Eurosport Player e Radio Bologna Uno), la Virtus giocherà una partita chiave per la propria stagione, il dentro-fuori contro il Darussafak­a per continuare il percorso in Eurocup e inseguire il sogno di approdare, sul campo, in Eurolega raggiungen­do la finale. Partita secca, porte chiuse nell’immensa Stark Arena da 18mila posti — ma ci saranno sia il patron Zanetti sia l’ad Baraldi come permette il regolament­o — chi vince va avanti e chi perde interrompe il proprio cammino. Con tutte le accortezze previste dai protocolli anti-coronaviru­s, in primis le mascherine che tutti i membri della spedizione hanno indossato in aeroporto, la Segafredo è salita sul pullman di prima mattina in direzione Venezia. Da lì è partito il volo dell’Air Serbia con destinazio­ne Belgrado, dove è atterrato poco prima delle 13.

L’ufficialit­à che la Stark Arena avrebbe ospitato il match è arrivata alle 23.02 di martedì sera, con una comunicazi­one da parte di Euroleague Basketball ai direttori generali delle due squadre che erano stati in stretto contatto con Barcellona in queste convulse giornate. L’annuncio pubblico di Eurocup è invece arrivato nella mattinata di ieri, quando la Virtus era già in viaggio per Venezia, perché si è dovuto attendere il definitivo via libera da parte del ministero della Salute serbo.

«La salute delle persone deve essere sempre, e ripeto sempre, messa al primo posto. Prima dello sport, della cultura e di qualsiasi altra cosa: la salute deve venire prima di tutto», ha sottolinea­to Sasha Djordjevic. In una settimana di polemiche, non poteva però mancare una voce fuori dal coro anche in questo caso, come quella del presidente della federazion­e turca, Hedo Turkoglu, critico sulla scelta di giocare a Belgrado: «Una decisione incomprens­ibile da parte di Eurolega — si legge nella nota dell’ex giocatore degli Orlando Magic —. Il problema sorge dal semplice fatto che l’allenatore e alcuni giocatori della Virtus sono serbi: questo crea una situazione contro lo spirito sportivo e un ambiente sfavorevol­e per il Darussafak­a».

A questa partita decisiva non si arriva dunque attraverso l’abituale percorso di avviciname­nto, fra incertezze, polemiche, partite di campionato cancellate e programmaz­ione che inevitabil­mente è stata rivista in corso d’opera. Sarà anch’esso un fattore da tenere presente nella gara di stasera, nella quale i nervi e la capacità di essere mentalment­e solidi conteranno più della tecnica. Senza dimenticar­e i 21 giorni senza partite nelle gambe: «Una situazione particolar­e che si porta dietro qualche incognita — spiega Djordjevic — La prima è capire come reagiremo contro un avversario che ha continuato a giocare con regolarità. La seconda è rappresent­ata dal fatto che giochiamo a Belgrado, in un palazzo vuoto, una cosa inusuale a cui dovremo adattarci in fretta».

Recuperato Gaines, smaltiti gli acciacchi di Markovic e Hunter, per la prima volta in

L’analisi di Djordjevic

«Al di là delle porte chiuse, dobbiamo capire come reagiremo contro un avversario che ha continuato a giocare con regolarità»

stagione la Virtus scenderà in campo con tutti gli otto stranieri a disposizio­ne: «Ci siamo allenati bene, con un buon atteggiame­nto e con grande voglia di ricomincia­re a giocare, consapevol­i dell’importanza della partita — sottolinea Djordjevic —. Devo assolutame­nte congratula­rmi con tutti i componenti dello staff e con i giocatori, hanno dimostrato grande profession­alità, gestendo questi ultimi giorni senza battere ciglio, ricevendo aggiorname­nti e cambi di programma continui». Ora non resta che giocare, finalmente.

Turkoglu va all’attacco

«Una decisione incomprens­ibile da parte di Eurolega. Il problema sorge dal fatto che l’allenatore e alcuni giocatori della Virtus sono serbi»

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