Corriere di Bologna

Si torna in campo ma a porte chiuse

- Fernando Pellerano

Il match contro la Juve Si dovrebbe giocare venerdì 13 visti gli impegni Champions dei bianconeri. Resta l’obbligo di giocare con gli spalti vuoti

Con la Juventus a porte chiuse, ma venerdì 13 marzo alle 20.45. E poi a Genova per la sfida con la Sampdoria il sabato successivo con un orario ancora da confermare che potrebbe non essere quello originario delle 20.45. Saranno questi due gli impegni del Bologna in questo mese di marzo pieno di incertezze. Con lo slittament­o delle giornate, principio utilizzato dalla Lega per ridisegnar­e il calendario della serie A, i rossoblù hanno i rivisto i tempi della preparazio­ne annunciand­o già in serata, prima che arrivasse il comunicato ufficiale atteso da via Rosellini: oggi giorno di riposo, domani ripresa degli allenament­i a porte chiuse (ma questo come sempre, niente a che vedere con il coronaviru­s). Non ci sono sospiri di sollievo, ma solo un po’ di chiarezza (la salute prima di tutto) dopo i disastri creati dalla Lega la settimana scorsa. C’è voluta però una decisione drastica del governo preannunci­ata nella serata martedì, «stop allo sport per un mese», ovvero eventi solo a porte chiuse (senza deroghe né escamotage anagrafici), per far tacere le dirigenze che neppure di fronte a un problema sanitario di queste proporzion­i hanno ritenuto di fare dei passi indietro.

Ieri è avvenuto. Ma già la sera prima tutte le società, tranne l’Inter, avevano dato il via libera tramite comunicazi­one pec alla Lega di riformular­e i calendari come sappiamo: tutte le partite a porte chiuse evitando così lo stop. E nella notte è stata di fatto annullata l’assemblea di Lega prevista per ieri. L’ad rossoblù Claudio Fenucci infatti non è andato e ha seguito la giornata da Casteldebo­le, dove in tanti lavorano già da casa. Avanti dunque con l’ultima ipotesi, già illustrate nei giorni scorsi durante le frenetiche telefonate tra i dirigenti della massima serie: sabato e domenica prossima si giocano le partite della 26a giornata rinviate maldestram­ente (quindi il Bologna riposerà per un turno) e 27a giornata, quella di Bologna-Juve, slitta alla successiva. E così via fino alla 36esima che sarà l’infrasetti­manale del 13 maggio, per chiudere il campionato il 24 maggio. Tornando a questo mese, calendario vecchio alla mano, rimane confermata la pausa dedicata alle Nazionali del 29 marzo, quindi la sfida con il Cagliari prevista per la domenica precedente alle 12, ora occupata dalla trasferta a Genova, slitterà a domenica 5 aprile. Dopo 7 giorni, anzi 6 perché nel week end pasquale il turno era e sarà di sabato, il Bologna affronterà l’Inter a San Siro. Il vecchio calendario con gli anticipi e i posticipi arrivava fino a quella sfida, ma dovrà essere riscritto alla luce anche degli impegni delle squadre che giocano in Europa. Ed è possibile che molti match siano segnati dall’asterisco in attesa di sapere chi va avanti e chi esce dalle coppe. Oltre all’Inter il Bologna dovrà incontrare il Napoli e l’Atalanta in periodo di semifinali Champions. Chiarament­e se queste squadre andranno avanti ci saranno altre modifiche al calendario. Il tema di fondo è legato a una obbligata navigazion­e a vista. Tutto può cambiare da un giorno all’altro (si spera in meglio certo). Non è tempo di misere speculazio­ni sportive. E per quanto riguarda i danni economici (il Bologna si perde l’incasso più ricco della stagione: circa 15 mila biglietti venduti al botteghino) anche i club dovranno leccarsi le ferite, come tutti. Ci sono anche gli abbonati: scopriremo presto se qualcuno vorrà i soldi indietro e nel caso come andrà a finire.

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Al comando L’ad Claudio Fenucci e Joey Saputo

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