IL CORONAVIRUS VA IN BUSINESS
Il Covid-19 è un virus che si diffonde sulle ali del benessere. Non perché distingua chi contagiare o meno. Ma la diffusione dell’epidemia ha seguito le rotte del business. Più che un fattore di rischio, un fattore di export che si allunga là dove le attività produttive prosperano (prosperavano?).
Ele persone viaggiano di più, per lavoro e studio. Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto sono i tre territori più colpiti. Il nuovo triangolo industriale, ribattezzato «LoVE», che in questi giorni più che amore e ricchezza distribuisce timori e segni di recessione. Per sé e intorno a sé, lungo la via Emilia, di azienda in azienda e di ospedale in ospedale, giù giù fino a Roma in una sorta di inesorabile discesa agli inferi. Mentre il Sud osserva con il fiato sospeso e in cuor suo forse perfino si rallegra, per una volta, di non essere il primo della classe. La locomotiva economica italiana, che traina ad alta velocità un sistema-Paese che per grandi parti viaggia invece a un solo binario, è stata fermata o comunque rallentata da un nemico subdolo e invisibile, arrivato dalla Cina in business class. Il presidente dell’EmiliaRomagna, Stefano Bonaccini, che ha avuto poco tempo per gioire della vittoria alle elezioni di fine gennaio (ma sembra una vita fa), ha fatto i suoi conti e li ha squadernati sul tavolo del premier Conte e del governo giallorosso, che ora dovrà vestire i panni del dottore al capezzale dell’Italia intera: nelle tre regioni più colpite dal coronavirus si produce quasi il 50% del Pil italiano, avverte il governatore. Da qui deve passare la reazione, o saranno ancora più dolori, per tutti. La Cina colpita al cuore teme di non raggiungere gli obiettivi di crescita annunciati: +5%. L’Italia da anni si rallegra a programmare aumenti di Pil che oscillano tra lo 0,2 e l’1,2%. I bollettini quotidiani sui nuovi contagi potrebbero essere affiancati da quelli su chiusure di attività e perdita di posti di lavoro. Bisogna ridare fiato alla locomotiva che rischia di deragliare facendo ancora più vittime del Covid-19.