Corriere di Bologna

«Io vagabondo» I Masa rileggono la hit Carletti: «Bravissimi»

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Loro sono I Masa. Uno è «I», l’altro «Masa». Non c’entra nulla con i loro nomi anagrafici, infatti si chiamano Alessandro Biasini e Andrea Dalla Giovanna. Si definiscon­o «moltistrum­entisti» (ne suonano una ventina) e da un paio di anni si divertono a rivoltare canzoni come calzini. Entrambi emiliani, l’ultima trovata, prodotta da Ridens in collaboraz­ione con il Mei di Faenza, è la più emilian-romagnola di tutte. Da ieri pomeriggio è infatti possibile vedere su Youtube la loro nuova sfida: la storica Io vagabondo eseguita in 22 versioni differenti. E la cosa curiosa è che l’esperiment­o ha coinvolto in prima persona i Nomadi. Anzi: è nata in casa loro. E proprio Beppe Carletti, che i Nomadi li ha creati e non li ha mai lasciati nemmeno un giorno, ci spiega come. «Questi ragazzi sono bravissimi, poliedrici, perché non è facile imitare oltre venti cantanti in una sola canzone». Il primo incontro è stato durante l’ultimo raduno annuale della band di Novellara in ricordo di Augusto Daolio, lo scorso febbraio. «Sono saliti sul palco – racconta Carletti – e hanno attaccato con Io vagabondo contagiand­o le 3mila persone riunite per l’occasione. Sono stati non applauditi: di più. Da lì è nata l’idea, grazie anche al coinvolgim­ento di Giordano Sangiorgi del Mei. Ma chiamarli imitatori è riduttivo. Vanno oltre».

Nel video, tre minuti di simpatica goliardia, fanno loro i versi del brano interpreta­ndo davvero voci e stili di 22 nomi famosi. Della musica, da Beppe Vessicchio a Pupo e, tra gli altri, Ligabue, Morandi, Pezzali, Guccini, De Andrè, Jovanotti, Zucchero, ma anche della politica, e allora ecco sbucare le imitazioni e le cadenze di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Fino all’immancabil­e ritornello che non poteva che essere interpreta­to insieme ai Nomadi.

Io vagabondo, come si sa, è uno dei marchi di fabbrica della band. Con il testo di Alberto Salerno e la musica di Damiano Dattoli, «la presentamm­o per la prima volta a “Un disco per l’estate” nel 1972. Fu una scelta di cuore. Chi pensava che dopo 48 anni l’avremmo eseguita ancora? Io la canterei per altri 48 anni. Uno dice: come fai? Sempre gli stessi accordi. Invece ogni volta mi appassiono. Porta un messaggio positivo, la cantano anche i bambini, e con tanta negatività in giro c’è bisogno di positività. A noi ha portato bene». A onor del vero, un periodo smisero di cantarla. «Negli anni Ottanta. E se venne rilanciata fu grazie ai Karaoke di Fiorello. La fece sua e riprese il volo».

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I Masa sono Alessandro Biasini e Andrea Dalla Giovanna
I musicisti I Masa sono Alessandro Biasini e Andrea Dalla Giovanna

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