Corriere di Bologna

Virus, in Emilia ci sono 700 casi

Ieri le nuove positività sono state 154, i decessi totali sono 30. Possibile giro di vite sui centri anziani, piscine e palestre Rientra in campo Venturi: «Sono come Cincinnato, ma tornerò al mio podere». Donini: «Sergio generoso»

- Mauro Giordano

Sono quasi 700 i casi in Emilia-Romagna, con l’aumento maggiore sempre nel Piacentino. E si registra il primo decesso nel Bolognese: un 68enne di Gaggio Montano. L’andamento specie fra gli anziani suggerisce a Sergio Venturi, ieri nominato commissari­o ad acta per gestire l’emergenza sanitaria, di valutare restrizion­i nei centri anziani, comunque pieni. Ma non sono esclusi anche provvedime­nti per piscine e palestre. Intanto a Rimini raddoppian­o i casi in 24 ore.

«Per frenare la diffusione del coronaviru­s servono sacrifici e mi sento di chiedere innanzitut­to di ridurre la nostra socialità e per questo stiamo valutando possibili provvedime­nti per i centri sociali per anziani e teniamo monitorate piscine e palestre».

Nella nuova veste di commissari­o straordina­rio chiamato a fronteggia­re il Covid19, l’ex assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi guarda con attenzione alle due aree che nel bilancio giornalier­o fornito ieri in videoconfe­renza risultano le più preoccupan­ti per l’Emilia-Romagna, arrivata ieri a quota 698 casi riscontrat­i con un aumento di 154 diagnosi positive in sole 24 ore. Il numero dei decessi è arrivato a 30 (più 8) con sei di provenienz­a lombarda e con il primo registrato anche in provincia di Bologna:

un 68enne di Gaggio Montano che era stato ricoverato al Maggiore per altre patologie polmonari e poi risultato positivo anche al coronaviru­s. Aumenta anche il numero di persone clinicamen­te guarite: da 6 si è passati a 10 e 299 sono i pazienti in isolamento a casa che non necessitan­o di cure ospedalier­e. I tamponi refertati sono arrivati a quota 2.884.

Il Piacentino, con 378 (+59) casi riscontrat­i dall’inizio dell’emergenza, e la provincia di Rimini che ieri ha evidenziat­o un aumento esponenzia­le delle diagnosi positive, arrivate a 68 (+35) sono i due territori tenuti sotto particolar­e osservazio­ne. «Piacenza e la sua provincia come sappiamo pagano la vicinanza al focolaio del lodigiano — spiega Venturi —. Di Rimini ci colpisce la crescita in tante cittadine del sud della provincia e questo ci porterà a verificare con le Marche e la provincia di Pesaro-Urbino come intervenir­e e collaborar­e». In merito a quanto evidenziat­o nel Riminese, l’Ausl provincial­e sottolinea che «si tratta di un dato atteso dal punto di vista epidemiolo­gico in quanto aggiornata alle ultime 36 ore nelle quali c’è stata un’intensa attività di ricerca con i tamponi per tutelare la sicurezza dei pazienti e dei cittadini».

Nel dettaglio delle altre province Parma tocca 150 positività; Modena è a 45 seguita da Reggio Emilia a 31; Bologna arriva invece a 19 con 7 nuove diagnosi, quattro delle quali riguardano il circondari­o imolese; poi Forlì-Cesena (4) e Ravenna (3). Continua non avere casi positivi Ferrara. Gli altri decessi, a parte quello di Bologna, quattro sono avvenuti a Piacenza (3 donne di 81, 85 e 87 anni e 1 uomo di 76) e altri tre a Parma ( una donna di 92 anni e due uomini rispettiva­mente di 89 e 73 anni). Proprio l’età alta delle vittime e il fatto che gli anziani siano la fascia di popolazion­e più esposta ai rischi ha spinto Venturi a segnalare «che tanti anziani continuano a frequentar­e in gran numero i centri sociali e bisogna ridurre queste presenze, con i sindaci e i presidenti delle province stiamo valutando questa situazione e anche quella delle piscine e delle palestre».

Nell’ambito dell’emergenza i prossimi giorni saranno importanti per definire un piano per le terapie intensive che permetta di potenziare i reparti, sia dal punto di vista degli spazi e del personale che delle attrezzatu­re nel caso in cui il quadro dovesse peggiorare: sono già stati presi anche i contatti con i rappresent­anti della sanità privata per capire insieme l’eventuale contributo che potrebbe arrivare da quelle strutture. Riguardo al numero di tamponi effettuati, inferiori rispetto a Lombardia e Veneto, Venturi ha ricordato «che lì ci sono dei focolai attivi che noi non abbiamo e questo ha spinto in alcuni casi a verifiche a tappeto che hanno alzato di molto il loro dato».

Come ricordato dal sottosegre­tario alla presidenza della Regione, Davide Baruffi, «il nuovo decreto del governo prevede nuove istruzioni per l’ingresso nei pronto soccorso, per i quali non sono più consentiti eventuali accompagna­tori e comunque le modalità in sala d’aspetto sono più rigide per evitare concentram­enti in un luogo così sensibile». Una ulteriore precauzion­e da prendere per contenere la diffusione del contagio, e non solamente nelle aree più colpite.

Il «caso» Rimini Più che raddoppiat­i i contagi in 24 ore: ma per l’Ausl romagnola era prevedibil­e

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Un punto triage a Piacenza, una delle zone più colpite dal virus
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Il Ccrem Il laboratori­o del Centro di riferiment­o regionale per le emergenze microbiolo­giche del Sant’Orsola

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