Morandi, il Comune vince la causa
Per il Tribunale con il trasferimento del museo è stata rispettata la volontà degli eredi
Il Comune di Bologna vince la battaglia in sede civile sulla collocazione del Museo Morandi. Secondo la prima sezione civile del Tribunale bolognese, fa infatti sapere Palazzo d’Accursio, l’amministrazione «ha rispettato le volontà della signora Maria Teresa Morandi, sorella di Giorgio Morandi, quando la collezione di opere del fratello è stata trasferita al Mambo nel 2012, durante il primo mandato del sindaco Virginio Merola».
Il Comune di Bologna vince la battaglia in sede civile sulla collocazione del Museo Morandi. Secondo la prima sezione civile del Tribunale bolognese, fa infatti sapere Palazzo d’Accursio, l’amministrazione «ha rispettato le volontà della signora Maria Teresa Morandi, sorella di Giorgio Morandi, quando la collezione di opere del fratello è stata trasferita al Mambo nel 2012, durante il primo mandato del sindaco Virginio Merola». Respinte, quindi, «le domande proposte nella causa civile di primo grado dall’avvocato Elisabetta Brunelli e dal “Comitato di volontariato per il ripristino del Museo Morandi a Palazzo D’Accursio”».
La sentenza, emessa martedì, «riconosce la correttezza dell’operato del Comune di Bologna sulla base del fatto che nell’atto di donazione del 1991 la signora Morandi “ha tenuto ben distinti lo scopo della donazione da un lato e le clausole regolatrici dall’altro”». Per il Tribunale, dunque, la realizzazione di una sezione specifica all’interno del Mambo, dedicata alle opere dell’artista bolognese, «rispetta queste volontà, tenuto conto che anche Carlo Zucchini, nominato dalla sorella custode di questi adempimenti, ha condiviso la scelta del Comune». Infine, scrive l’amministrazione, la sentenza «sottolinea che il Mambo è una “sede prestigiosa in un luogo facilmente raggiungibile anche a piedi e all’interno della cerchia muraria cittadina”». Ovviamente soddisfatto l’assessore alla Cultura, Matteo Lepore, secondo cui la sentenza «conferma la validità della scelta compiuta da questa amministrazione». Per questo, conclude Lepore, «vorrei ringraziare il Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Bologna Musei che già nel 2017, quando la causa è stata promossa, si era espresso a favore della permanenza del Museo Morandi nell’edificio dell’ex Forno del pane». Ma sempre Lepore, lo scorso dicembre, aveva fatto sapere che un’altra possibile sede per il museo in questione potesse essere la Palazzina Magnani di via Azzo Gardino (di fianco all’ex cinema Embassy), che era stata messa all’asta senza successo e che il Comune vorrebbe acquisire dal Demanio. «Potrebbe diventare la sede del museo Morandi», aveva appunto detto l’assessore.