Corriere di Bologna

A processo gli ex vertici di Kyon (Cineca)

- Andreina Baccaro

Andranno a processo con l’accusa di peculato i due ex manager di Kion, la partecipat­a del Cineca, il consorzio interunive­rsitario per il calcolo automatico con sede a Casalecchi­o.

Andranno a processo con l’accusa di peculato i due ex manager di Kion, la partecipat­a del Cineca, il consorzio interunive­rsitario per il calcolo automatico con sede a Casalecchi­o, finita nella bufera nell’ottobre 2016.

Ieri, il gup Domenico Panza ha rinviato a giudizio Vittorio Ravaioli, ex ad ed ex dg della partecipat­a che poi fu incorporat­a nel Cineca, mente della società sin dalla sua nascita, l’ex dg del Cineca Mario Lanzarini, allontanat­o dal consorzio dopo il flop nei test di Medicina del 2014, e Filiberto Angelo Carignani, amministra­tore unico di Web Consulting srl, società a cui, secondo l’accusa, Kion avrebbe pagato prestazion­i fittizie. Tra gli indagati c’erano anche Fabrizio Bassi e Alessandra Ugolini, presidente e vicepresid­ente di Apex Net srl, un’altra società che per il pm Flavio Lazzarini, che ha coordinato le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziari­a della Finanza di Bologna, aveva un contratto di fornitura con Kion per la realizzazi­one di un software che sarebbe stato in realtà una «simulata commission­e». Per quest’operazione, però, il giudice ha pronunciat­o sentenza di assoluzion­e con rito abbreviato per Ugolini e il non doversi procedere per Bassi e Ravaioli.

Tre i rinvii a giudizio, invece, per fatti che risalgono al 2008-2009, quando Kion, che per il 70% era in mano al Cineca, aveva come soci di minoranza, ciascuno con il 15%, Apex srl (socia di Apex Net e a sua volta di proprietà di Ravaioli e della moglie) e Web Consulting. Il Cineca, che è società di diritto pubblico partecipat­a dal Miur e da 69 università italiane per la realizzazi­one di software di gestione, acquistò quelle quote a 630.000 euro l’una, diventando socio unico di Kion. Per l’accusa si trattò di un’operazione «fittizia, volta solo a dare copertura contabile e fiscale all’uscita dal patrimonio di Kion spa di somme». In tutto, si parla di 1,72 milioni, ai danni di Kion e Cineca, che si costituirà parte civile nel processo a ottobre, tramite il legale Vittorio Manes. Ravaioli, difeso dall’avvocato Franco Focareta, si è sempre dichiarato innocente, attribuend­o l’apertura dell’inchiesta al cambio di management. Secondo la difesa dell’ex ad, Kion era una società di capitali, non soggetta agli stessi vincoli del Cineca e Ravaioli le avrebbe assicurato anni di successi.

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Consorzio Nei guai la sua partecipat­a Kion

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