A processo gli ex vertici di Kyon (Cineca)
Andranno a processo con l’accusa di peculato i due ex manager di Kion, la partecipata del Cineca, il consorzio interuniversitario per il calcolo automatico con sede a Casalecchio.
Andranno a processo con l’accusa di peculato i due ex manager di Kion, la partecipata del Cineca, il consorzio interuniversitario per il calcolo automatico con sede a Casalecchio, finita nella bufera nell’ottobre 2016.
Ieri, il gup Domenico Panza ha rinviato a giudizio Vittorio Ravaioli, ex ad ed ex dg della partecipata che poi fu incorporata nel Cineca, mente della società sin dalla sua nascita, l’ex dg del Cineca Mario Lanzarini, allontanato dal consorzio dopo il flop nei test di Medicina del 2014, e Filiberto Angelo Carignani, amministratore unico di Web Consulting srl, società a cui, secondo l’accusa, Kion avrebbe pagato prestazioni fittizie. Tra gli indagati c’erano anche Fabrizio Bassi e Alessandra Ugolini, presidente e vicepresidente di Apex Net srl, un’altra società che per il pm Flavio Lazzarini, che ha coordinato le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Bologna, aveva un contratto di fornitura con Kion per la realizzazione di un software che sarebbe stato in realtà una «simulata commissione». Per quest’operazione, però, il giudice ha pronunciato sentenza di assoluzione con rito abbreviato per Ugolini e il non doversi procedere per Bassi e Ravaioli.
Tre i rinvii a giudizio, invece, per fatti che risalgono al 2008-2009, quando Kion, che per il 70% era in mano al Cineca, aveva come soci di minoranza, ciascuno con il 15%, Apex srl (socia di Apex Net e a sua volta di proprietà di Ravaioli e della moglie) e Web Consulting. Il Cineca, che è società di diritto pubblico partecipata dal Miur e da 69 università italiane per la realizzazione di software di gestione, acquistò quelle quote a 630.000 euro l’una, diventando socio unico di Kion. Per l’accusa si trattò di un’operazione «fittizia, volta solo a dare copertura contabile e fiscale all’uscita dal patrimonio di Kion spa di somme». In tutto, si parla di 1,72 milioni, ai danni di Kion e Cineca, che si costituirà parte civile nel processo a ottobre, tramite il legale Vittorio Manes. Ravaioli, difeso dall’avvocato Franco Focareta, si è sempre dichiarato innocente, attribuendo l’apertura dell’inchiesta al cambio di management. Secondo la difesa dell’ex ad, Kion era una società di capitali, non soggetta agli stessi vincoli del Cineca e Ravaioli le avrebbe assicurato anni di successi.