Venturi di nuovo in Regione da super commissario «Io come Cincinnato, ritornerò al mio podere»
Sarà che con quella faccia da medico della porta accanto, uno che ne ha viste tante ma non si scompone mai, oltre alla cartella clinica gli affideresti le chiavi di casa. Sarà che in piena emergenza coronavirus, e con l’assessore alla Sanità Raffaele Donini costretto alla quarantena dopo essere risultato positivo, serviva un asso nella manica. Fatto sta che il ritorno in scena di Sergio Venturi è una di quelle cose che nessuno si aspettava, ma che molti ieri hanno festeggiato con commenti calorosi e «cuoricini» di approvazione durante la diretta Facebook che lo ha rivisto protagonista del bollettino sulla diffusione del virus.
Venturi, la Regione ha ancora bisogno di lei. E la pensione?
«Mercoledì mattina il presidente Bonaccini mi ha dipinto il quadro della situazione e mi ha chiesto se per il tempo necessario ero a disposizione, non potevo rifiutare. La pensione arriverà, ma prima lavorerò nell’unità di crisi fino al ritorno di Donini, mi farò un’idea della situazione e se ci sono provvedimenti da proporre, li proporrò».
Il suo nuovo ruolo è quello di «commissario ad acta» con assessore in carica, un inedito.
«È una formula che non ho chiesto ma che ho subito accettato, una figura ad hoc, di certo non si poteva creare un vice assessore. Io sono da sempre rispettoso del lavoro e del ruolo degli altri. Mi occuperò del coronavirus, per il resto il lavoro dell’assessorato verrà guidato da Donini che non ha bisogno di confrontarsi con me per altre decisioni. Diciamo che non ci sono due Papi, anche perché essendo io il più vecchio mi toccherebbe fare Ratzinger...».
Ma non è che alla fine in Regione ci rimarrà comunque, magari con un nuovo ruolo?
«No, no. Il mio non è stato un addio improvviso, con Bonaccini ci siamo salutati nel migliore dei modi e ognuno ha preso la sua strada. Le mie scelte, oggi come domani, privilegiano gli affetti. Credo di poter dare ancora un contributo a un’istituzione per la quale nutro grande rispetto, ma finita questa parentesi tornerò al mio ruolo. Mi sento un po’ come Cincinnato, che fu chiamato per 6 mesi da Roma e dopo 16 giorni, concluso ciò che doveva fare, restituì il mandato e tornò ad arare il podere. Lo spirito di servizio l’ho avuto per 5 anni, ora ce l’ho di nuovo, ma perché so che si tratta di una parentesi che serve a ridare fiato a chi ha preso il mio posto».
Dopo i due casi di coronavirus in giunta ha detto qualcosa agli assessori?
«Ho raccomandato a tutti di stare molto attenti. Adesso serve attenzione, non possiamo permetterci più che qualcuno della giunta abbia la sfortuna di incappare nuovamente in una positività. Per primi dobbiamo dare l’esempio e tenere lontani i contatti. Donini non se l’è andata a cercare, ma la raccomandazione “meno contatti sociali” vale per tutti».
” Diciamo che non ci sono due Papi, anche perché se così fosse io, che sono il più vecchio, mi toccherebbe fare Ratzinger