Corriere di Bologna

Zaki trasferito a Il Cairo Striscione sul Comune

Domani l’udienza. Amnesty chiede lenzuola appese alle finestre

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da ieri il nome di Patrick Zaki sventola dalle finestre di Palazzo d’Accursio accanto a quello di Giulio Regeni, per tenere alta l’attenzione e ricordare ancora una volta che Patrick non è solo. Lo striscione giallo con la scritta «Libertà per Patrick Zaki» è stato fortemente voluto dal sindaco Virginio Merola, anche in vista dell’udienza di domani, a un mese di distanza dall’arresto dello studente egiziano, in cui si deciderà della sua detenzione.

«In un momento molto particolar­e per la vita del nostro Paese — ha detto ieri Merola — non vogliamo attenuare la richiesta di libertà per uno studente della nostra Università che riteniamo ingiustame­nte detenuto. Per questo esponiamo lo striscione nella giornata in cui anche Amnesty Internatio­nal sta attuando altre iniziative. Rappresent­a la richiesta di una città intera che avevamo espresso con forza durante il corteo dello scorso 17 febbraio». Anche Amnesty e tutte le associazio­ni che hanno aderito alla campagna per la libertà di Patrick, invitano i cittadini ad aggregarsi a questo gesto simbolico per chiedere il rilascio immediato dello studente, iscritto al master post-laurea in studi di genere Gemma dell’Alma Mater.

«Il 7 marzo Patrick George Zaki comparirà di nuovo davanti al procurator­e — si legge nell’appello diffuso —, per rispondere delle accuse contro di lui (diffusione di informazio­ni dannose per lo stato, propaganda sovversiva) — e scopriremo se potrà disporre della custodia domiciliar­e o se la sua detenzione sarà prorogata per altri 15 giorni. Il 6 marzo vogliamo portare Patrick in tutte le strade di Bologna». Perciò gli si invita chi abita ai piani alti ad appendere alle finestre già da oggi «un lenzuolo, un telo, un cartellone» con la scritta «Patrick Libero/Free Patrick», a fare una foto e a postarla sui social con l’hashtag #FreePatric­k. Chi abita al piano terra è invitato a mettere fuori un cartellone o una maglietta. «E poi fallo anche per strada, nei vicoli, nei bar. Una foto, una frase, un pensiero. Noi non possiamo essere per le strade, ma Patrick può».

Dall’Egitto però non arrivano notizie rassicuran­ti. La sua famiglia, che ieri mattina avrebbe dovuto incontrarl­o nella prigione di Mansoura, ha scoperto che il ragazzo è stato trasferito, per la terza volta, nel complesso carcerario di Tora al Cairo. «Finora — scrivono i suoi amici che aggiornano costanteme­nte la campagna #FreePatric­k —, i suoi avvocati non sono riusciti a scoprire la data o la causa del trasferime­nto, né dove si trovi attualment­e all’interno del complesso carcerario di Tora». L’udienza, si è saputo ieri sera, si terrà presso la sede della Procura Suprema per la

Sicurezza di Stato nel complesso penitenzia­rio del Cairo, che, chiamato «Al Aqrab - Lo Scorpione», è formato da sette prigioni, con due sezioni di massima sicurezza ma non si sa dove sia Zaki. Ieri la Commission­e diritti umani al Senato ha ascoltato l’ambasciato­re italiano al Cairo Giampaolo

” Virginio Merola Non vogliamo attenuare la richiesta di libertà per uno studente del nostro Ateneo

” Le associazio­ni Il 6 marzo vogliamo portare Patrick in tutte le strade di Bologna: postate le foto sui social

Cantini. «L’ambasciato­re — assicura la senatrice M5S Michela Montevecch­i — è in contatto con Zaki, ci ha garantito l’impegno a seguire il caso in maniera costante. Patrick sembrerebb­e essere in buone condizioni di salute e alla prossima udienza sarà presente un nostro funzionari­o».

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Da sapere
 La famiglia di Patrick Zaki, che ieri mattina avrebbe dovuto incontrarl­o nella prigione di Mansoura, ha scoperto che il ragazzo è stato trasferito, per la terza volta, nel complesso carcerario di Tora al Cairo
 Il 7 marzo Patrick George Zaki comparirà di nuovo davanti al procurator­e per rispondere delle accuse contro di lui (diffusione di informazio­ni dannose per lo stato, propaganda sovversiva) e si scoprirà se potrà disporre della custodia domiciliar­e o se la sua detenzione sarà prorogata per altri 15 giorni.
Insieme il nome di Patrick Zaki sventola dalle finestre di Palazzo d’Accursio accanto a quello di Giulio Regeni, per tenere alta l’attenzione e ricordare ancora una volta che Patrick non è solo Da sapere  La famiglia di Patrick Zaki, che ieri mattina avrebbe dovuto incontrarl­o nella prigione di Mansoura, ha scoperto che il ragazzo è stato trasferito, per la terza volta, nel complesso carcerario di Tora al Cairo  Il 7 marzo Patrick George Zaki comparirà di nuovo davanti al procurator­e per rispondere delle accuse contro di lui (diffusione di informazio­ni dannose per lo stato, propaganda sovversiva) e si scoprirà se potrà disporre della custodia domiciliar­e o se la sua detenzione sarà prorogata per altri 15 giorni.

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