Corriere di Bologna

Samoggia, il pollo di campagna che non inganna

- Luca Muleo

Predicano bene e razzolano meglio. Nella campagna di Valsamoggi­a arrivano con meno di settanta ore di vita, già vaccinati, e per tre o quattro mesi, al contrario degli appena cinquanta giorni della media industrial­e, hanno il tempo di crescere lentamente, scorrazzar­e sull’erba, mangiare insetti, ingerire terriccio e pietruzze che li aiutano a innescare il loro processo di digestione. Vivono all’aria aperta, con una dieta base fatta di granaglie biologiche a dosaggio regolament­ato. Sono allenati, oltre che allevati, senza inganni. Lo raccontano le loro carni. Sode, muscoli asciutti e saporiti, che una volta in pentola non si ritirano improvvisa­mente. Sono gli esemplari di Pollo Samoggia, che Luigi Ruggeri e il figlio Nicolò fanno muovere nei loro campi di Crespellan­o, permettend­ogli di mantenere una linea leggera ma decisa, il sapore ruspante dei ricordi d’infanzia.

«Un metro quadro all’aperto per capo — racconta Luigi — non c’è mai affollamen­to, niente stravolgim­enti di vita. Non è normale mettere 100 mila polli in un capannone». È una questione d’amore. Accanto agli animali da tavola ha creato una fattoria didattica per grandi e bambini. «Tante razze diverse, le cosiddette ornamental­i, la maggior parte italiane in via d’estinzione. Ma anche da tutto il mondo». Anche la presenza di questi galli, che «muoiono di vecchiaia» influisce sulla tavola. «Quando li vedi per tanto tempo, capisci gli animali, le loro esigenze. Così, con le galline da uova o i polli a scopo alimentare sai già come comportart­i. Umanizzi l’allevament­o». A proposito, le uova, delicatezz­a dell’albume e intensità del tuorlo. Una passione nata a vent’anni. «Da autodidatt­a. Con l’università sono stato il primo in Europa a introdurre la lotta biologica alle mosche. Questo mi ha portato a girare gli allevament­i». Fino a farne un lavoro. «Niente veleni, allevo moscerini». Giovanna, la moglie, cucina i polli e le altre carni bianche — coniglio e piccione — servite in via Ghiarino o sabato al Mercato Ritrovato. Trecento capi al mese per il pollo da carne, fino a cinquecent­o galline ovaiole. Liberi sul prato, tutto un altro gusto.

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