Cesare e gli altri, l’appello delle star
«Sono a casa e qui resterò», lo ha annunciato ieri sui social Cesare Cremonini. E non è un caso isolato, in questi giorni sono molti gli artisti, anche emiliano-romagnoli, a prendere posizione sull’emergenza coronavirus. «Resterò a casa facendo il massimo per il nostro Paese il post di Cremononi - Non ho scritto nulla in questi giorni perché sentivo di dover ascoltare e capire. Mi sono a un tratto sentito di troppo, nella slavina di informazioni che ha invaso le nostre vite. Sono figlio di medici e a loro sentivo di dover lasciare il microfono. Misure di restrizione così forti non sono mai state prese prima e tutti noi stiamo facendo in qualche modo, a modo nostro, la storia. Per questo non dobbiamo essere tristi ma orgogliosi di seguire le regole che ci porteranno fuori da qui. Le strade vuote ora non devono essere quelle del cuore. Quando sarà finita ci sarà da tenere duro e darsi una mano l’un l’altro per molto tempo, ma ce la faremo. E riporteremo il Paese in piedi tenendoci la mano».
Un accorato messaggio che è stato subissato da centinaia di commenti e migliaia di «mi piace» in pochissimo tempo dalla sua pubblicazione. Se Cremonini ha scritto nella mattinata di ieri, poche ore prima anche gli Stadio si erano «schierati» con un post sulla loro pagina Facebook: «Ragazzi il momento è difficile, ma dobbiamo farci forza e rispettare le indicazioni sanitarie previste per affrontare questa emergenza, dobbiamo fare tutti la nostra parte». Un monito che trasversalmente ha contagiato altri artisti.
L’8 marzo Laura Pausini, con una foto che la ritrae con uno sguardo decisamente serio ha scritto: «Ragazzi, non c’è da farsi prendere dal panico ma è importante capire che la situazione è molto seria. Tanti hanno preso questa storia come una vacanza, ma non è così. Leggete, giocate, parlate, pensate, scrivete, cucinate, ascoltate o fate musica, come me. State a casa, non muovetevi se non è strettamente indispensabile».
Se le parole del pop hanno cercato di tenere i fan a casa, non da meno sono state quelle del rock affidate a Vasco Rossi e Ligabue. Il Komandante è stato come sempre diretto e conciso: «Ragazzi la cosa è seria. Questa è una vera guerra. Dovete seguire le direttive per non aggravare la situazione. Per il bene vostro e degli altri è il momento di combattere anche contro sé stessi per avere un comportamento intelligente e responsabile», mentre da Correggio è arrivata una perentoria riga: «La cosa è seria, ragazzi. Aiutiamoli(ci) a contenere il contagio».
Il leader dei Nomadi Beppe Carletti si è invece affidato ad un video nel quale esorta a dedicarsi alle proprie passioni restando a casa, un momento per capire cosa cerchiamo nella vita e per trovare i veri amici. Un videomessaggio è anche quello di Gianni Morandi che in poco meno di un minuto ripete di stare a casa, per noi stessi e per tutti. Raoul Casadei ha condiviso una intervista al direttore del Dipartimento Testa Collo dell’Usl della Romagna, Claudio Vicini, mentre Silvia Mezzanotte ha fatto suo uno scritto dello psicologo Morelli. Tante parole con un unico messaggio condiviso»: «Restiamo a casa e fermiamo l’epidemia».