Corriere di Bologna

Cosa si può fare e cosa va evitato La guida alle nuove regole

- Rosano

Evitare di uscire di casa, se non per validi motivi (lavoro, salute o necessità come l’acquisto di beni essenziali), che vanno autocertif­icati in caso di controlli delle forze di polizia. L’ultimo decreto, che lunedì sera ha creato una «zona di sicurezza» grande quanto l’Italia, limita fortemente spostament­i, orari dei pubblici esercizi e, soprattutt­o, vieta gli assembrame­nti. Anche all’aperto. Chi non rispetta i divieti rischia sanzioni che, nei casi più gravi, possono arrivare alla detenzione.

Gli obblighi contenuti nel decreto del 9 marzo possono essere sanzionati ex art. 650 del codice penale, cioè con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, a meno che il fatto non costituisc­a un reato più grave. Il dpcm contiene anche numerose raccomanda­zioni per cui, in caso di mancato rispetto, non sono previste conseguenz­e (ad esempio l’invito a promuovere l’utilizzo di congedi e ferie tra i lavoratori). Chi fornisce autodichia­razioni false può andare incontro alla reclusione da uno a sei anni (ex art. 495 c.p.). Le attività di ristorazio­ne che non rispettano i limiti del decreto rischiano la sospension­e dell’attività, con la chiusura da 5 fino a 30 giorni. Chi mette a rischio la salute pubblica, magari violando la quarantena dopo essere risultato positivo al coronaviru­s, rischia anche la detenzione da 3 a 12 anni.

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