I soci Carisbo contro Ragonesi
Fondazione, la lettera dell’assemblea. Sotto accusa Ragonesi
«Troppe ingerenze da parte di un socio di diritto nelle scelte della banca». Ecco l’atto d’accusa di una parte dei soci della Fondazione Carisbo ai danni del presidente onorario, Gianfranco Ragonesi.
«Richiesta di informazioni sulle reiterate ingerenze di un socio di diritto in scelte di indirizzo e di gestione pertinenti ad organi con piena autonomia statutaria e gestionale, nonché in dinamiche che riguardano la Banca (Intesa Sanpaolo, ndr) e non la Fondazione».
Nemmeno l’emergenza coronavirus riesce a fare calmare gli animi in Fondazione Carisbo. Un gruppo di soci ha scritto al presidente di Casa Saraceni, Carlo Monti, e ai vertici dell’assemblea dei cento per chiedere di convocare al più presto una riunione. All’ordine del giorno il ruolo del presidente onorario, Gianfranco Ragonesi. Tra i firmatari ci sarebbero anche l’ex presidente, Leone Sibani, e l’ex numero uno di Carisbo, Gianguido Sacchi Morsiani. La lettera ha superato il numero di firmatari indicato dallo statuto per la richiesta dell’assemblea ed è stata spedita.
Ora bisogna capire come si muoveranno i vertici di via Farini. Il Collegio d’indirizzo in programma ieri è stato rinviato proprio a causa dei divieti imposti per arginare il contagio da coronavirus. Non è chiaro se la riunione verrà recuperata in video conferenza o verrà fissata quando l’emergenza sarà passata. Impossibile immaginare che in questa fase la Fondazione decida di convocare l’assemblea dei cento. Ci sono divieti stringenti e non si può nemmeno sapere che durata avranno.
Di sicuro, però, la lettera conferma che tra una parte dell’assemblea e i vertici della Fondazione i rapporti restano tesi. Oltre a chiedere chiarimenti su presunte invasioni di campo nelle scelte di Intesa Sanpaolo, il gruppo di soci ha chiesto informazioni «sulla copertura nei ruoli di cda o collegi sindacali, precedentemente e attualmente svolti dal suddetto socio di diritto (Fiera di Bologna, Enciclopedia Treccani, Fondazione per il Sud ecc.)».
Nella lettera c’è anche la richiesta di chiarimenti sulle «cause dell’autosospensione del presidente dell’assemblea». Daniele Furlanetto, infatti, nei mesi scorsi aveva deciso di autosospendersi. Una mossa che suscitò un certo scalpore ma alla quale, in effetti, non sono seguiti chiarimenti.
Anche per questo motivo il gruppo di soci ha deciso di andare all’attacco. «Richiediamo — scrivono i firmatari — quanto sopra allo scopo di consentire all’assemblea di esercitare il compito di vigilanza sui valori e sui principi ispiratori dell’attività della Fondazione e, contestualmente, per verificare l’auspicata sussistenza delle condizioni che garantiscano la collaborazione tra gli organi per il corretto e proficuo funzionamento dell’istituzioni. L’assenza di riscontri alla presente richiesta, ci vedrà costretti, in tempi brevi, ad interpellare le autorità pubbliche preposte».
Si chiedono chiarimenti su presunte invasioni di campo nelle scelte di Intesa Sanpaolo