La battaglia: «Chiudiamo bar e spiagge»
I bagnini di Cervia
Chiudere le spiagge e abbassare le saracinesche dei bar e di ristorantini disseminati lungo la costa romagnola a Cervia, Milano Marittima, Tagliata e Pinarella per contribuire a contenere l’epidemia di Coronavirus e spingere la gente a non riversarsi sul litorale credendo di scampare al pericolo. Eccolo l’invito rivolto dal consiglio di amministrazione e dalla presidenza della Cooperativa bagnini del comune rivierasco agli imprenditori associati dopo che nello scorso weekend in parecchi avevano affollato spiagge e locali, malgrado a pochi chilometri di distanza la stessa provincia di Rimini fosse stata appena dichiarata «zona ad alta sorveglianza». La cooperativa riunisce ben 200 imprenditori e dal consiglio di amministrazione garantiscono che «tutti quanti aderiranno a questa iniziativa rafforzando il valore della responsabilità sociale, della coesione e del rispetto per le istituzioni». In Riviera come altrove le misure restrittive hanno efficacia soprattutto nella fascia serale quando tutti i locali sono tenuti a chiudere. Di qui l’idea di proporre la stessa soluzione su base «volontaria», non solo a partire dall’orario dell’aperitivo ma già dal mattino. «A tutti gli amici e ai turisti — spiegano ancora dalla cooperativa — vogliamo rivolgere un doppio invito. Il primo è quello di non spostarvi nei prossimi giorni, perché così sconfiggeremo il virus. Il secondo è quello di incontrarci proprio qui sulle nostre spiagge quando l’emergenza sarà finita».