«Tristemente irriconoscibile» Il virus silenzia pure il Pratello
Chiusura anticipata, serrande abbassate e un grande silenzio. Questa volta a spegnere la movida di via del Pratello non è un’ordinanza anti-rumore dell’amministrazione comunale, ma l’emergenza da coronavirus che sta colpendo tutta Italia. Lungo la strada è un susseguirsi di locali chiusi che avrebbero dovuto aprire alle sei, nell’ora in cui le disposizioni del governo impongono invece il fermo delle attività.
Tra questi anche il Bar De’ Marchi e il pub Altotasso della vicina piazza San Francesco che oramai, più che essere il luogo di ritrovo dei giovani e dei suonatori di bonghi, assomiglia a un paesaggio del pittore bolognese Morandi dove regna sempre una profonda quiete e dove non si vede mai una presenza umana. E anche quando un gruppo di dieci ragazzi tenta di radunarsi sulle panchine per bere una birra, una pattuglia di passaggio chiede loro di distanziarsi e di non creare affollamenti.
Qualche locale della zona prova a restare aperto fino all’orario consentito nella speranza di vedere entrare qualcuno. «Di solito apriamo intorno alle sei di sera, ma oggi abbiamo anticipato alle due — raccontano dalla Birreria del Pratello —. Fino ad ora sono entrate solo tre persone, se continua così non so quanto convenga tenere aperto. Dobbiamo pagare le bollette e le tasse, speriamo che le istituzioni ci aiutino in qualche modo».
Tempi duri anche per lo storico Barazzo in fondo alla via, dove al posto della solita folla di persone ci sono quattro tavolini distanziati tra loro con poche persone sedute a sorseggiare un caffè o uno spritz.
«È una situazione nuova che ci ha fatto pensare a quanto è seria l’emergenza — dicono dal Barazzo —. Noi siamo sempre aperti, anche a Ferragosto e quindi è strano chiudere così presto, ma rispettiamo le regole, è giusto farlo per evitare i contagi». Uno dei ragazzi che serve ai tavoli ha anticipato il turno e racconta di aver servito solo quattro spritz e due cocktail in tutta calma, quando solitamente invece ne prepara uno dietro l’altro senza sosta.
Un Pratello vuoto e senza studenti fuori sede sorprende anche molti residenti: «Ora c’è anche fin troppa calma forse. Abitiamo qua vicino e veniamo sempre qui a bere qualcosa — raccontano due ragazzi di 28 anni seduti fuori dal bar —. In questi giorni il Pratello è irriconoscibile. Oggi volevano prendere un caffè nel pomeriggio e ci siamo ricordati all’ultimo che avevamo solo mezz’ora per farlo perché poi avrebbe chiuso tutto».
Nel tavolo a fianco due colleghi fanno un aperitivo dopo il lavoro e confessano: «Stiamo a distanza, ma non abbiamo rinunciato a bere qualcosa. È giusto stare a casa il più possibile, ma rispettando le regole non pensiamo sia poi così pericoloso fermarsi per strada a fare due chiacchere seduti a un tavolo».
Noi non chiudiamo mai, neanche a Ferragosto, ma questa volta è giusto farlo per evitare contagi