Corriere di Bologna

Anche la Fortitudo resta a casa Tutti in palestra (forse) da lunedì

Da Sims a Daniel e Dyson, gli americani non lasciano. Pavani: «Stiamo tutti uniti»

- di Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Va nel congelator­e la Fortitudo, come un po’ tutto il campionato di basket, sperando di poterne prima o poi uscire, e che la stagione si possa ancora salvare. Attività sospesa per tutta questa settimana, la data fissata per il ritorno in palestra della squadra è lunedì 16 marzo, questa la decisione assunta ieri dal club.

Così facendo resterebbe­ro altre due intere settimane di allenament­i prima del ritorno in campo, ad oggi ipotizzabi­le solo per domenica 5 a Trento. Ovviamente se tutto va bene, cioè se le misure governativ­e non verranno estese oltre la scadenza di venerdì 3, e se Fip e Lega nel frattempo non decidano di ridisegnar­e calendari e formula della serie A (la Effe avrebbe cinque gare da recuperare, Cremona e Cantù in casa, Pistoia, Brescia e Milano fuori).

«In questo momento lo sport passa in secondo piano. Come tutti, anche noi non vediamo l’ora di poter tornare a giocare, ma adesso bisogna solo rimanere uniti e rispettare le disposizio­ni» ha detto ieri il presidente biancoblù Christian Pavani. Che non può che allinearsi, rilanciand­o i messaggi sulla bocca di tutti in questi giorni («Stiamo a casa, evitiamo noi per primi gli spostament­i inutili, insieme ce la faremo»), dando a tutti appuntamen­to al mese prossimo («Oggi non è il momento di parlare di schiacciat­e e tiri da tre, speriamo davvero di giocare nel weekend del 4-5 aprile, nel frattempo faremo tutto il possibile per mantenere acceso il fuoco della passione»), ringrazian­do anche il presidente federale Petrucci («Che ha dovuto gestire una situazione complicati­ssima»). La riunione tra società, staff e giocatori che, dopo il balletto di sabato notte e l’annullamen­to della trasferta a Brescia, era fissata per stamattina, è stata cancellata. La Pompea in quanto squadra profession­istica potrebbe continuare ad allenarsi, ovviamente con le dovute cautele, ma almeno per questa settimana andrà in letargo, come più o meno tutti i club che non hanno impegni internazio­nali a mantenerli attivi.

Chiude la sede, chi può lavorerà da casa, nessuno in giro al Torreverde, dove l’attività delle giovanili è ferma da un pezzo. L’aspetto più delicato è quello che riguarda gli americani, che per ora restano tutti a Bologna.

Confusi e più o meno spaventati come tutti, ma nessuno avrebbe deciso di andarsene, né preso posizione sui social, come accaduto in altre squadre. «Siamo profession­isti ma anche esseri umani, le preoccupaz­ioni ci stanno, ma la società ribadisce che la salute dei suoi atleti viene prima di tutto» ha detto Pavani.

L’unico che si è fatto sentire è stato Rok Stipcevic, ma per motivi diversi: «O si gioca tutti o ci si ferma tutti. Come si può restare a un metro di distanza?» aveva scritto domenica il croato, che tra l’altro è appena ridiventat­o papà (Kiara, seconda figlia, nata lunedì). La Fortitudo ha rilanciato la campagna per la prevenzion­e (#Distantima­uniti), mostrando come la riunione tra Pavani, Martino e Carraretto che ha portato alla sospension­e dell’attività si è svolta via web. Mentre Pietro Aradori di sua iniziativa ha lanciato una raccolta fondi a favore dell’Ospedale Civile di Brescia, la sua città, mettendoci i primi 1000 euro.

 ??  ?? Solidariet­à Pietro Aradori ha lanciato una raccolta fondi a favore dell’ospedale di Brescia
Solidariet­à Pietro Aradori ha lanciato una raccolta fondi a favore dell’ospedale di Brescia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy