L’arte è streaming
Le fotografie di Gerry Johansson in diretta Facebook e il Mambo su YouTube. Agenda Cultura segnala i podcast e i live sul web
Una mostra che si inaugura solo in streaming, su Facebook, con tanto di visita guidata, per poi restare sospesa almeno sino al 3 aprile. Succede anche questo nell’epoca del coronavirus, che ha portato alla chiusura totale di mostre e musei. A Bologna la personale, già allestita a Spazio Labò, del fotografo svedese Gerry Johansson, a cura di Laura De Marco, Stefania Rössl e Massimo Sordi, oggi alle 19.30 si potrà comunque scoprire grazie allo streaming su http://fb.me/ spaziolabo.
«At home in Sweden, Germany and America», nata dalla collaborazione con Omne, l’Osservatorio Mobile Nord Est di Castelfranco Veneto che si occupa di fotografia contemporanea con particolare attenzione per il paesaggio, è la retrospettiva di una trilogia di libri. Amerika (1998), Sverige (2005) e Deutschland (2012) raccolgono fotografie realizzate da Johansson nel corso di viaggi compiuti tra il 1993 e il 2018 nei tre Paesi. Tra paesaggi urbani e agricoli, città e piccoli centri urbani, con poca presenza umana ma molte tracce dell’uomo. Uno sguardo sul paesaggio antropizzato che ricorda quello dello storico gruppo dei «New Topographics», a cui il settantacinquenne Johansson si è ispirato a inizio carriera.
Nelle immagini di Johansson, scattate con una Rolleiflex, l’uomo è ciò che fa e ciò che ha fatto, quello che resta nel paesaggio, che si estende ovunque arrivi lo sguardo del fotografo, camminatore e osservatore attento. Con il caratteristico uso del bianco e nero dai toni morbidi che, come un rituale, Johansson sviluppa e stampa rigorosamente da solo nella camera oscura della sua abitazione, che ospita studio e archivio. Johansson, che aveva già esposto al «SI Fest» di Savignano sul Rubicone, definisce la sua fotografia «organizzata, non caotica. Mi piace che ci sia una struttura. Non fotografo cose veramente speciali, ma all’interno di una struttura quello che è ordinario diventa un po’ speciale».
È invece slittata l’attesa apertura della mostra «La riscoperta di un capolavoro», prevista a Palazzo Fava da domani al 28 giugno e dedicata al Polittico Griffoni, capolavoro rinascimentale dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. «Ci ritroviamo - spiega Fabio Roversi Monaco di Genus Bononiae, che la mostra l’ha fortemente voluta - in una situazione paradossale: nonostante tutte le difficoltà che l’allerta sanitaria aveva provocato già nelle ultime settimane, la mostra è allestita ed eravamo pronti ad accogliere i visitatori. Tuttavia, in questo momento non possiamo che attenerci al rispetto del decreto e sperare fiduciosi che i musei del mondo che hanno aderito all’iniziativa, persuasi dal grande valore culturale dell’operazione, continuino a sostenerci nei prossimi mesi perché l’esposizione possa avere, per il tempo che merita, un successo di pubblico adeguato».
A Bologna reagisce anche il Mambo, che dopo l’apprezzata trasmissione in streaming, sul canale YouTube «MAMbo Channel», dell’installazione performativa Bonjour di Ragnar Kjartansson, lancia l’iniziativa «2 minuti di MAMbo». Un format di engagement digitale che prevede l’implementazione di nuovi contenuti video girati con lo smartphone, dentro il museo o da remoto, accompagnati dall’hashtag #smartMAMbo. Da oggi e fino a domenica 5 aprile ogni giorno, dal martedì alla domenica come simbolicamente nei giorni di apertura ordinari del museo, alle 15 verrà pubblicato un nuovo contributo su www.youtube.com/channel/ UCif0fYzUrf9BLokyjkNmD1g.
Anche il Comune si adegua e risponde alla sospensione di teatri, musei e biblioteche trasformando la propria Agenda Cultura, solitamente utilizzata per promuovere gli eventi e le mostre, che fino al 3 aprile segnalerà contenuti culturali on demand, live streaming o podcast, proposti da operatori e istituzioni bolognesi. Il Dipartimento Cultura e promozione della città ha anche costituito un gruppo di lavoro operativo con gli operatori culturali convenzionati e invita gli interessati a segnalare la propria programmazione scrivendo a cultura@comune.bologna.it.