Corriere di Bologna

L’intervista I consigli del comico bolognese per distrarsi rimanendo in casa Brasati, ciambelle e serie tv Vito: «Il relax in cucina»

A Natale l’attore porta in scena «La felicità è un pacco» al Celebrazio­ni

- Di Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La paura ci può assalire. «Come l’altro giorno: ho tossito in terrazza e due che stavano passeggian­do nel viale si sono girati e mi hanno guardato un po’ terrorizza­ti», racconta Vito – Stefano Bicocchi. Ai due passanti riferisce di avere replicato (in dialetto) allargando le braccia: «Ohi, ho la tosse!», e par di vederlo. Il comico bolognese, che da qualche anno è tornato ad abitare a San Giovanni in Persiceto, vive questo periodo di emergenza da coronaviru­s con razionalit­à, pazienza, ironia. E tra consigli e racconti, cibi anti-panico e battute che strappano il sorriso (un miracolo di questi tempi), ci anticipa che sta preparando un nuovo spettacolo sulle peripezie di un negoziante ai tempi di Amazon, in scena per Natale al Teatro Celebrazio­ni.

Vito, la scalfisce questo periodo?

«Sono fortunato: non avevo preso impegni a teatro, ma solo con Sky per i programmi su Gambero Rosso Channel».

Già, le ricette di casa Bicocchi conosciute con «Vito con i suoi».

«Vede, il fatto che si debba restare in casa può essere un’occasione per sperimenta­re cose nuove in cucina. Mi riferisco a quelle che richiedono una lunga preparazio­ne. Sono cose che abbiamo dimenticat­o perché dovevamo andare a fare l’aperitivo, a fare shopping. Allora, stare in cucina ci aiuta a passare il tempo ma soprattutt­o a soddisfare la gola, e non è poco. Mettiamo a tavola quello che ci hanno tolto da fuori».

Cioè?

«È il momento di fare i dolci, le ciambelle, cose meraviglio­se al forno, brasati, tutto quello che richiede ore di cottura. E tu sei lì, paziente».

La cucina emiliana, che richiede lunghi tempi lunghi, può essere una soluzione.

«Certo. E mentre lasci sobbollire le cose in pentola, tu sei lì che magari ti guardi una bella serie su Netflix. Senza sottovalut­are il problema, questa può essere l’occasione per riavvicina­re i nuclei famigliari, dando più risalto a certi valori. In tutto questo disastro, è una cosa positiva. Certo, non puoi invitare nessuno, perché stando a distanza ci vuole un tavolo di 24 metri per una cena da sei».

Ci impongono regole non impossibil­i da seguire: perché c’è chi non le rispetta?

«Perché bisognereb­be avere più buonsenso. Queste regole possono sembrare dure ma non lo sono. Ci vuole attenzione. Proprio poco fa sono tornato dalla farmacia dove si poteva entrare uno alla volta, ma aspettare dentro o fuori cosa ci cambia?».

Però ora non dica che sta in casa solo a cucinare e guardare la tv: cos’altro bolle in pentola?

«Uno spettacolo molto bello, e glielo dico in anteprima. Lo hanno scritto Francesco Freyrie e Andrea Zalone, si intitola La felicità è un pacco ed è la storia di un negoziante ai tempi di Amazon. Da solo sul palco, farò sei personaggi. Debutterem­o al teatro Celebrazio­ni per Natale, sperando che per quel periodo risolviamo la questione».

Secondo lei quanto tempo ci vorrà?

«Se siamo ligi alle regole in un mese risolviamo. In Cina è quasi debellato, però loro hanno un regime totalitari­o e fanno presto, noi per fortuna siamo in democrazia e ci mettiamo un po’ di più».

Non crede che noi italiani facciamo fatica a rispettare le regole più basilari?

«Un po’ sì. In Giappone se hanno il raffreddor­e si mettono la mascherina, per dire. Bisogna fare i bravi. Che ci importa di non fare per un po’ l’aperitivo? E lo dico io che ho la sorella barista. E poi, i tre bacini che ci diamo, alla fine non erano un po’ fastidiosi? Togliamoci per un po’ queste abitudini. E poi propongo un decreto ministeria­le che imponga di dare un comunicato una volta al giorno. Eviterebbe uno stato di terrore pericolosi­ssimo. I miei sono anziani e guardano sempre la tv: ma come si fa?».

Già, come si fa con gli anziani che non devono uscire?

«Sono durissimo. Tanto che i miei mi hanno chiesto: in terrazza almeno ci possiamo andare? Una roba comica. Ma è vero che con la paura a volte emerge il peggio di noi».

Non ci si può congedare senza il consiglio del piatto anti-panico.

«Un tiramisù galattico. O un budino al cioccolato. La sera prendi la ciotolona e te la porti con te sul divano. Hai anche la coscienza a posto, perché non puoi nemmeno uscire».

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 ??  ?? La trasmissio­ne Stefano Bicocchi, in arte Vito, con suo papà Roberto, mamma Paola e il nipote Lorenzo propone ricette della tradizione bolognese in «Vito con i suoi» (Gambero Rosso Channel, Sky)
La trasmissio­ne Stefano Bicocchi, in arte Vito, con suo papà Roberto, mamma Paola e il nipote Lorenzo propone ricette della tradizione bolognese in «Vito con i suoi» (Gambero Rosso Channel, Sky)

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