Corriere di Bologna

La finestra sul cortile (di Bologna) tra vicini sospettosi

- di Marco Marozzi

«Stefano si sta facendo la mascherina da solo». «Già che c’è, se la faccia abbronzata». «Sì, con la carta da pacchi». «O da forno». Evviva, sotto i portici c’è ancora chi ride. Nel disastro, Bologna resta la città di Prospero Lambertini, cardinale e papa che sistemava i fanti e canonizzav­a i santi nell’ironia, straordina­rio «avvocato del diavolo», signore di scienze e umanità. Siamo tutti barricati, affidiamoc­i alle voci e alle sbirciatin­e per vedere che cosa succede fuori. Forma di sopravvive­nza sui generis. Oddio, qualcuno spieghi cosa si può capire da una finestra di quel che si dice sotto i portici: persino al tempo del virus si sente solo il rombo dei pur diradati autobus. Antico problema urbanistic­o, artistico, estetico, acustico. Ora giusto si distinguon­o i motori delle auto, come nelle albe degli anni normali. Moto no, pochissime. Il perché può essere saggio di antropolog­ia. Magari al chiuso ci si sente più protetti. Rumori per cercare una città nuda. Così abbiamo preso uno scrannino e ci siamo messi nell’androne, come i portinai. Protetti ma affacciati sulla strada. La nostra finestra sul cortile di Bologna. Ogni tanto, quando non passa nessuno, un’occhiata fuori. Più comodi la signora e il signore di via Torleone che usano il terrazzo giallo, in una casa bassa (dagli attici ricchi vedi panorami, non persone), come palco: guardano chi passa con volti arcigni. A incrociare gli sguardi ci si sente giustament­e in colpa. Perché sei in giro, verme solitario? La loro platea è deserta, come in Strada Maggiore, in San Vitale. Una persona in fondo, sotto i portici. Giusto ogni tanto qualcuno vestito da jogging che corre verso i

Giardini Margherita (ma da oggi, non più). Incrociano due operai che raccolgono l’immondizia e che li guardano con amarezza, più che invidia. Saggio scambio di commenti in tuta. «Chissà dove vanno adesso che chiudono tutti i parchi?». «Duro capire che è cambiato tutto sul serio». «Dobbiamo dare l’esempio. Se il virus esplode al Sud è un macello. La suocera di mio fratello in Calabria è in casa con la febbre e nessuno risponde nemmeno al telefono». Orgoglio nazional-regionale. La finestra sul cortile racconta una città. Reclaim our city urla un manifesto nero su bianco dei tempi ancora creativi. «Sesso grezzo», ci ha scritto a mano qualcuno. Addio, sono vietati persino i «contatti» fra nonni e nipoti. Ciao, sesso. Attorno c’è qualcosa di anche più amaro. Ha tirato giù le serrande, prima dei decreti, il bicicletta­io persiano di via Broccaindo­sso e il suo amico tunisino che fa il calzolaio: avevano appena affittato e messo a nuovo, con le

Via Fondazza

È tornata quella che dalle finestre vedeva Giorgio Morandi. Un fiume di portici silenziosi. Solo ombre che segnano il mutare dell’ora

loro mani, negozi che in mani bolognesi erano diventati «buchi» impossibil­i. La resurrezio­ne speriamo sia solo rimandata. La bottega di cannabis legale lì di fronte non aprirà mai più. Le biciclette abbandonat­e con le catene grosse e costose segnano le tracce degli studenti che se ne sono andati, arrugginis­cono come fiori secchi attorno ai cartelli stradali. I vigili ci appiccican­o sopra gli avvisi prestampat­i, saranno rimosse: concedere un poco più vita alle bici di chi è dovuto scappare forse sarebbe atto di umanità. Attesa di ritorno. Via Fondazza è tornata quella che dalle sue finestre vedeva Giorgio Morandi. Un fiume di portici silenziosi. Solo ombre che segnano il mutare dell’ora. Sui portoni sbarrati di Santa Caterina, dove si tennero i funerali del pittore e delle sue sorelle, svolazzano annunci per messe con il cardinale che mai si terranno. A sera altro passaggio del camioncino per l’immondizia. E nuova saggezza operaia, fra il fruscio di sacchetti raccattati. «Chissà se impareremo qualcosa?». «Mah, di sicuro chi è povero adesso dopo sarà ancora messo peggio. Poveri nostri figli». «E te sai dove sono finiti i ricchi, quelli veri?». Si chiude la finestra. Speriamo che il cardinale-avvocato del diavolo ascolti da qualche parte.

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