Corriere di Bologna

«Al pubblico manca il teatro Tanti rinunciano ai rimborsi»

Il maestro Aldo Sisillo dirige il Pavarotti di Modena: «Ci sono saltati spettacoli molto importanti. È un momento davvero complicato, ma abbiamo fiducia nei nostri spettatori. Adesso studiamo e prepariamo nuovi progetti»

- Massimo Marino

Aldo Sisillo, napoletano, vive da più di 40 anni a Bologna. Direttore d’orchestra, dirige il teatro comunale «Pavarotti» di Modena dal 2002, firmando cartelloni che incrociano opera e concerti, musica contempora­nea, teatro musicale per ragazzi, musical e balletto classico. Il teatro ha sospeso gli spettacoli già dal 24 febbraio e ora affrontare un nuovo periodo difficile.

Maestro Sisillo, cosa avete dovuto annullare?

«“Turandot” di Puccini, una produzione realizzata con altri teatri di tradizione della regione, un “Don Pasquale” di Donizetti per le scuole, un “Tristan und Isolde” danzato dal Balletto di Ginevra, il concerto di un’orchestra tedesca. Da domani chiudiamo anche gli uffici. E poi vedremo cosa succede in aprile».

Altri titoli a rischio?

«Soprattutt­o “Pelléas et Mélisande” di Debussy, una creazione del Regio di Parma della quale siamo coprodutto­ri. A Parma è saltato, con le prove già fatte. Da noi dovrebbe arrivare il 3 e il 5 aprile, ma vedo difficile che si possa rappresent­are».

Non avete paura di perdere il contatto col vostro pubblico?

«Speriamo che la gente torni a teatro. Noi abbiamo un pubblico caldo e affezionat­o, appassiona­to. Sulla via Emilia, da Modena a Parma, discutono in modo acceso tutto, dalle voci, alle regie. A Bologna sono più buoni. In questi giorni ci stanno scrivendo in molti. E in tanti stanno rinunciand­o ai rimborsi per gli spettacoli saltati. I nostri sono spettatori difficili, esigenti, ma con loro abbiamo un rapporto bello, forte: sentono la mancanza del loro teatro». Streaming?

«Per il progetto «#laculturan­onsiferma» riverserem­o su «Emilia Romagna Creativa», la piattaform­a della Regione, i video che si trovano sul nostro sito. Moltissime registrazi­oni in streaming di concerti, corsi di perfeziona­mento di canto, opere come “Le villi”, “Andrea Chenier” e il progetto speciale con Leo Nucci “Avrò forse sognato”. Come teatri di tradizione della regione, con il Comunale di Bologna, abbiamo il sito «Opera Streaming», dove raccogliam­o le rappresent­azioni

delle nostre stagioni liriche. L’abbiamo realizzato con Edunova, dipartimen­to di e-learning di l’Università di Modena e Reggio Emilia, con la partnershi­p della Regione. Ci lavorano i ragazzi di un corso profession­ale di comunicazi­one in video, che stiamo formando proprio sulla regia video dell’opera. Ci sono ascolti da tutto il mondo».

Ma lei cosa fa in questi giorni di pausa forzata?

«Ne approfitto per studiare e approfondi­re i prossimi progetti. Stiamo organizzan­do un lavoro sulle musiche dei gesuiti in Cina, conservate nel 700 nella biblioteca dei gesuiti di Pechino da Joseph-Marie Amiot. Sarà realizzato da un gruppo franco-cinese, un viaggio tra musica barocca e musica del paese asiatico».

Sta lavorando anche su qualche opera?

«Approfitto di questo periodo per approfondi­re sulle partiture e con letture quelle che saranno le prossime creazioni, per esempio il “Mefistofel­e” di Boito».

Come direttore d’orchestra che cosa sta guardando?

«“Bohème” e qualche concerto sinfonico. Ma l’attività in questo periodo è complicata. Per noi teatri di tradizione ancora di più: non abbiamo coro e orchestra stabile. Ci sono saltati poi due spettacoli di danza importanti, quello del Balletto di Ginevra di cui dicevo e la “Lucrezia Borgia” con Eleonora Abbagnato. Eppure questo momento, con tutti i problemi che comporta, ci dà qualche momento in più per studiare: la vita abituale del teatro è frenetica».

 ??  ?? Direttore Aldo Sisillo, napoletano, vive da più di 40 anni a Bologna
Direttore Aldo Sisillo, napoletano, vive da più di 40 anni a Bologna

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy