Corriere di Bologna

La Lamborghin­i si ferma e la Ducati va in pausa, scioperi nelle aziende

Stop di 2 settimane a Sant’Agata Bolognese

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Preoccupaz­ione e tensioni nelle fabbriche aperte nonostante la serrata dell’ultimo decreto contro il coronaviru­s. La Lamborghin­i si ferma fino al 25 marzo, Ducati e Toyota Handling fino alla prossima settimana. Altre realtà, come l’Ima, vanno avanti. Intanto iniziano i primi scioperi dei lavoratori, a partire dalla Bonfigliol­i Riduttori. «Reazioni sproposita­te», per Confindust­ria Emilia-Romagna, che chiede «responsabi­lità». Oggi a Roma il summit sui protocolli di sicurezza nelle fabbriche.

Prima ancora che fosse lanciato l’appello unitario dei sindacati nazionali delle tute blu a fermare le fabbriche fino a domenica 22 marzo per sanificare e riorganizz­are tutti i luoghi di lavoro, la Ducati Motor e la Lamborghin­i avevano già deciso la strada da imboccare per provare a bloccare il rischio contagio da coronaviru­s. Il solito modello Bologna, la solita salsa tedesca.

La scelta più decisa è arrivata in Lamborghin­i, dove a optare per la chiusura totale da oggi al 25 marzo, complice una produzione di lusso non a rischio contrazion­e, è stata direttamen­te la proprietà. «Una soluzione molto importante, condivisa con la rsu e il sindacato, che testimonia la forza di un modello avanzato di relazioni sindacali», sottolinea il segretario delle tute blu della Cgil bolognese Michele Bulgarelli. La direzione

” Bulgarelli Alla Lamborghin­i una soluzione molto importante, condivisa con la rsu e il sindacato, un modello avanzato di relazioni sindacali

aziendale in una lettera al personale ha scritto che «la squadra decide di fermarsi e di mostrare la massima responsabi­lità verso se stessa e verso la collettivi­tà, raccoglien­do l’invito ad adottare tutte le misure necessarie, ordinarie e straordina­rie». Smart working per tutti laddove possibile e poi ammortizza­tori o altri istituti contrattua­li da definire, in attesa delle nuove misure del governo Conte.

Più soft la posizione, presa in maniera congiunta da azienda e coordiname­nto dei delegati Fim-Fiom-Uilm, adottata fino a lunedì (martedì al massimo) dalla Rossa di Borgo Panigale. In via Cavalieri Ducati, dopo un confronto fra le rsu e il responsabi­le delle risorse umane, la necessità degli operai di lavorare in sicurezza e serenità si è trasformat­a in una «sospension­e organizzat­a». Inizia così il fermo dei reparti montaggi motore e veicolo, che sarà coperto con permessi, ferie o con il ricorso alla cassa integrazio­ne ordinaria. Poi si ripartirà — l’azienda è in alta stagione con la produzione delle sue due ruote—– con turni contingent­ati di 7 ore (6-13 e 13.30-20.30) per ridurre le presenze in fabbrica. Il tutto ottenuto senza il bisogno di scioperare, ma grazie alle ottime relazioni sindacali da sempre presenti a Borgo Panigale. Nel frattempo, già dal 23 febbraio, 470 impiegati sui 1.300 dipendenti totali lavorano in smart working.

In pausa, sempre nel Bolognese, anche la Toyota Handling, dove dopo le tensioni dei giorni scorsi sugli assembrame­nti in mensa dei dipendenti si chiude fino a lunedì per riorganizz­are in sicurezza la produzione.

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