Sos: servono medici e infermieri
La Regione: chi è in pensione torni al lavoro. Ieri bilancio durissimo: 316 contagiati e 55 decessi, 5 a Bologna
Altri 316 contagiati in Emilia e altri 55 decessi, tra cui cinque a Bologna. Questo il durissimo bilancio di ieri. Per Venturi siamo nei giorni più duri e lancia un appello: abbiamo bisogno di medici.
«I prossimi dieci giorni saranno quelli più difficili da affrontare ed è per questo che chiediamo il massimo aiuto sia ai medici in pensione che vogliono tornare per darci una mano e alle università per velocizzare le nuove lauree nelle professioni sanitarie».
In quella che fino a oggi è stata probabilmente la giornata più drammatica nella contabilità quotidiana del coronavirus, il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Sergio Venturi, prova anche a spronare gli emiliano-romagnoli a non abbattersi. «È una battaglia dura e siamo all’inizio — spiega —. Ma abbiamo già affrontato altre emergenze, siamo abituati a farlo, e le abbiamo superate con tenacia. Perché siamo fatti così, pronti ad andare oltre gli ostacoli».
Ben 316 nuovi casi di positività in più in tutta la regione portano a 2.263 le diagnosi riscontrate: tra questi vanno ricordati i 903 che si trovano in isolamento a casa per sintomi non gravi e le guarigioni arrivate a quota 51.
Ma ieri è stato il giorno nero dei decessi con 55 vittime accertate collegate (anche) agli effetti del coronavirus: 21 in provincia di Parma, diventata l’area che preoccupa di più con la maggiore escalation di diagnosi positive nelle ultime ore; altre 14 vittime in provincia di Piacenza, 7 a Modena, 5 a Reggio Emilia, 5 a Bologna, 2 a Ravenna e una a Ferrara. Per la provincia di Bologna si arriva in totale a 10 morti: 6 sono legati al circondario imolese e gli altri 4 alla città e il resto della provincia. Dei 5 decessi «bolognesi» delle ultime 24 ore altri due sono legati al cluster del centro anziani di Medicina, portando a 5 morti l’atroce calcolo di quella vicenda: nell’elenco si sono aggiunti Luigi Dall’Olio, padre e nonno, molto conosciuto a Medicina; e Franco Bergami, entrambi 80enni, che hanno avuto l’unica «colpa» di avere frequentato nei giorni sbagliati il Medicivitas, ormai chiuso da giorni. Una signora di 79 anni è invece morta a Castel San Pietro Terme: il sindaco Fausto Tinti precisa che non ci sono legami con Medicina. Le altre due vittime sarebbero invece avvenute nel distretto pianura ovest ma fino a tarda sera non erano ancora confermati i comuni di appartenenza.
Per quanto riguarda il numeri dei contagi nella città metropolitana di Bologna sono ormai 108 i casi accertati (una trentina in più), altri 47 riguardano il territorio di competenza dell’Ausl di Imola. Il quadro inizia a farsi più complicato in città dove sono 67 le positività confermate dall’Ausl e 239 le persone isolamento e sorveglianza. Ma come detto adesso sono Parma (518 con un +88) e Rimini (363, in più sono 51) le due realtà che preoccupano maggiormente Venturi: nella città ducale è stato anche ufficializzata la chiusura degli eventi di Parma 2020 Città italiana della cultura.
«Chiediamo soprattutto all’Università di Parma, che ormai consideriamo come Piacenza, di anticipare le lauree per infermieri il più possibile — aggiunge Venturi —. Ne abbiamo un centinaio pronti tra i vari atenei e allo stesso tempo invito tutti i colleghi andati in pensione a farsi avanti se ritengono di poterci aiutare». Sui dispositivi di protezione personale la Regione ha comunicato che ieri sono state consegnate 281.500 mascherine e 40.000 guanti in vinile. «Saranno distribuiti dalle aziende sanitarie e quindi le criticità riscontrate dovrebbero essere superate considerando anche i nuovi arrivi che ci saranno — conclude Venturi –— Tramite l’unità di crisi e la Protezione civile ci stiamo occupando, coinvolgendo anche l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla, dei lavoratori di quei settori che non si sono fermati in virtù dei decreti del governo».
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Venturi È una battaglia dura e siamo all’inizio. Ma abbiamo già affrontato altre emergenze