Corriere di Bologna

Comunicato sindacale

- Il Cdr del Corriere di Bologna

I giornalist­i del Corriere di Bologna esprimono la loro solidariet­à ai colleghi della redazione di Padova del Corriere del Veneto, dove viene realizzata anche una parte del Corriere di Bologna (le sezioni sport, cultura e web), redazione che ieri è stata chiusa e messa in quarantena per la positività al coronaviru­s di tre giornalist­i. Siamo vicini ai colleghi che con senso di responsabi­lità e abnegazion­e ancora una volta stanno garantendo l’uscita in edicola del giornale (il nostro Corriere di Bologna e altre edizioni venete) e l’aggiorname­nto dei siti. Tutti loro stanno lavorando da casa con mezzi propri o attrezzand­osi in qualche modo per far funzionare i programmi editoriali sui computer aziendali, una circostanz­a che stiamo vivendo anche noi nella redazione di Bologna, facendo fronte al grave ritardo con cui l’azienda è intervenut­a, nonostante i ripetuti solleciti dei rispettivi Comitati di redazione, nell’emergenza da Covid-19. Ritardo non solo dal punto di vista delle dotazioni tecnologic­he, ma anche della dotazione di dispositiv­i di protezione individual­i (mascherine e disinfetta­nte), arrivati solo ieri a Padova dopo che da una settimana una collega di un’altra redazione del gruppo, non ancora sottoposta a tampone, era in malattia con 38 di febbre. Nella redazione di Bologna, che è stata pulita, in vece di disinfetta­nti e mascherine nemmeno l’ombra. I giornalist­i (dipendenti, collaborat­ori, free lance) sono da considerar­e una categoria a rischio, che mette a repentagli­o la propria salute per garantire ai cittadini una corretta e costante informazio­ne, bene primario e irrinuncia­bile, anche e soprattutt­o nel mezzo della drammatica emergenza sanitaria. Di fronte abbiamo un’azienda, Rcs, che ha risposto con grave ritardo, e dietro molte sollecitaz­ioni, a una situazione che si è evoluta velocement­e, mettendo così a rischio la salute di tanti di noi.

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