LAVORATORI IN SUBBUGLIO
Il custode della Chiusa del Sillaro ha rinvenuto nel greto del fiume il cadavere di una neonata che presentava ferite alla testa. Indaga il comandante dei Carabinieri Attilio Pazzani.
In frazione Forcelli, a Persiceto, nel fondo di proprietà del sig. Gallina, c’è stata una violenta rissa che ha coinvolto molte persone. Un carrettiere di 45 anni, tale Veronesi, è rimasto ucciso mentre è rimasto gravemente ferito Angelo Guidetti, arrestato, con il figlio Alberto, e ora piantonato in ospedale.
Si sono conclusi lo sciopero dei ferrovieri della Veneta e quello dei lavoranti barbieri. Questi ultimi hanno accettato le proposte dei proprietari: 9 ore di lavoro per 100 lire la settimana e abolizione della mancia.
Per due categorie che tornano al lavoro, molte altre sono sul piede di guerra. La Lega conducenti di automobili proclamerà lo sciopero se i proprietari non si decideranno a firmare il contratto di lavoro. Le sartine reclamano un nuovo contratto. Sono previste adunate e assemblee delle calzettaie, dei commessi salumieri, dei lavoranti mugnai, dei muratori, dei cinematografisti. Convocata anche una riunione straordinaria degli ex combattenti che si incontreranno nella sede sociale di via Gombruti 3.
Proteste giungono dalla Federazione del Libro per «l’artificioso aumento dei prezzi della carta» che potrebbe causare la disoccupazione degli operai poligrafici.
La Camera confederale del Lavoro invita i suoi aderenti a respingere il tentativo di dare riconoscimento giuridico alle organizzazioni di classe per impedire al governo «di disciplinare il movimento operaio entro le spire della burocrazia statale».
Proseguono le sottoscrizioni per il museo d’arte industriale a Palazzo Davia Bargellini. Tra i più generosi si trovano i conti Cavazza, 1000 lire, e Isolani, 500.
Il prefetto fa riaprire fiere e mercati di bestiame della provincia che erano stati chiusi per l’epidemia di afta. Invita comunque ad «adottare le necessarie cautele atte ad evitare l’ulteriore diffusione, disciplinando il commercio e lo spostamento di bestiame da un comune all’altro».
Dall’Accademia di medicina di Parigi giunge la notizia dell’individuazione del virus che causa la temibile encefalite letargica, morbo misterioso che sta colpendo anche diversi bolognesi.