I Giochi in bilico di Jessica Rossi «Mi alleno, spero sia solo un rinvio»
La campionessa di tiro: «Annullate le gare di preparazione. Lavoro per Tokyo da 4 anni»
Jessica Rossi, quanto sta impattando l’emergenza Covid-19 su voi atleti olimpici?
«Negli ultimi giorni è saltato un po’ tutto: mercoledì 18 sarei dovuta partire per Nuova Delhi, ma l’India ha bloccato i visti per i cittadini italiani e di altri Paesi pertanto l’appuntamento di Coppa del Mondo è stato rinviato. Non si è ancora capito se la gara è solo posticipata o salterà del tutto, mentre è stato annullato il preolimpico di aprile a Tokyo: fino a maggio non gareggeremo».
Quanto cambia per la preparazione di un tiratore?
«Molto, perché il preolimpico a Tokyo sarebbe stato il rodaggio sul campo di tiro che poi sarà usato all’Olimpiade. Non andremo là prima del grande evento e per noi del tiro era un allenamento fondamentale per prendere riferimenti: sappiamo che lanciapiattelli sarà usata ma non conosciamo il fondo, anche perché il campo lo stanno ultimando adesso. Probabilmente avremo delle foto».
Dal generale al caso personale: come sta vivendo questi giorni particolari?
«Noi olimpici per decreto possiamo allenarci e io ammetto di essere fortunata, perché posso aprirmi da sola il mio campo di tiro a Crevalfederale core: sono più che mai casa e bottega. Ho disputato l’ultima gara a inizio febbraio in Marocco ed è anche andata bene, almeno nel 2020 ho gareggiato: chiaramente non avere un obiettivo a breve termine, cioè non avere una gara da qui a poco tempo per testare la propria forma complica le cose».
Com’è cambiata la sua preparazione?
«Con la chiusura delle piscine ho dovuto sospendere la preparazione in acqua, che era molto utile per la schiena. Mi dedico alla corsa e alla preparazione atletica aerobica avendo la grande fortuna di vivere in aperta campagna: l’ho sempre pensato e a maggior ragione lo penso in queste giornate».
Il tiro a volo aveva già tutti i qualificati o restano card olimpiche da conquistare?
«Il trap femminile è ok e siamo qualificate io e la Stanco, mentre il maschile deve ancora assegnare alcune carte e qui c’è in ballo mio marito Mauro De Filippis: al momento è primo nel ranking, ma bisogna capire cosa succede con la gara in India. Un solo atleta maschile azzurro potrà qualificarsi, tramite ranking o campionato europeo: questo implica che nella nuova specialità olimpica del mixed il ct
Pera dovrà scegliere una delle due donne qualificate per la gara di coppia»
Dopo quattro anni di lavoro, quanto ronza nella testa dell’atleta l’idea che Tokyo2020 possa saltare?
«Chiaro che il pensiero c’è, vista la situazione. Ho sentito dire che potrebbe esserci un rinvio, sempre entro l’anno 2020, per varie ragioni. In questo momento certezze non ce sono: spero che le facciano regolarmente, sia perché significherebbe un miglioramento della situazione del mondo, sia perché da quattro anni aspettiamo l’evento, allenandoci e fronteggiando le varie difficoltà».
L’idea di una possibile Olimpiade a porte chiuse che effetto le fa?
«Noi del tiro siamo un po’ abituati, perché purtroppo non abbiamo chissà quale pubblico a seguirci durante le gare internazionali. Però ricordo la medaglia d’oro a Londra 2012: fu una grande emozione proprio perché ad assistere c’era molto pubblico e non ero abituata. È chiaro che i Giochi sono speciali proprio per l’atmosfera che si respira, in gara o nelle varie cerimonie|.
Anche lei ha aderito alla campagna #distantimauniti che ha coinvolto diversi sportivi italiani.
«In questo momento è l’unica soluzione per uscire dall’emergenza il prima possibile. Era il metodo migliore fin da subito e il rispetto da parte di tutti dei limiti richiesti è l’unico modo per venirne fuori presto”.
” La giornata tipo Noi olimpici ci possiamo allenare. Apro il campo di Crevalcore, ma non posso andare in piscina