Rossoblù ai box, in campo a maggio
Il ministro Spadafora e la Figc ipotizzano una ripresa fra 45 giorni Gravina: «Se necessario non escludiamo la formule di playoff-playout»
Il Bologna si ferma ufficialmente fino a data da destinarsi. Secondo il programma stilato la scorsa settimana, oggi sarebbe stato il giorno della ripresa a Casteldebole ma l’emergenza sanitaria mondiale ha modificato i piani e attualmente risulta impossibile prevedere una data per ricominciare ad allenarsi. La nota è stata emessa ieri pomeriggio dal club rossoblù seguendo l’indicazione della Lega di Serie A arrivata dopo aver consultato il parere dei responsabili sanitari di tutte le società.
Tutti i tesserati hanno ricevuto precise indicazioni sui comportamenti da adottare e la forte raccomandazione di restare presso il proprio domicilio evitando il rientro a casa e ogni contatto sociale non strettamente necessario.
I rossoblù sono in città e si tengono in forma a casa, sollecitando le raccolte fondi online
È un passo atteso ma importante nella lotta alla diffusione del coronavirus e che obbliga tutto il calcio italiano a uniformarsi evitando iniziative delle singole società a maggior ragione visto che l’orizzonte previsto per il ritorno all’attività agonistica è piuttosto ampio.
«Ritengo che la Serie A possa riprendere a giocare dal 3 maggio — ha spiegato infatti ieri il ministro dello sport Spadafora al Tg1 —, almeno questo è quello che speriamo. Poi valuteremo se a porte aperte o chiuse, dipenderà dalla situazione. A questo naturalmente si aggiungeranno le competizioni internazionali, Europa League e Champions League, che si incroceranno con il nuovo calendario». Concorda sulle date ipotetiche di ritorno in campo anche il presidente federale Gravina che nel suo intervento a Radio 24 ha dichiarato: «Grazie al rinvio dell’Europeo, che avevamo fortemente auspicato, abbiamo maggiori possibilità di posizionare le date per i recuperi tra maggio e giugno, sperando che la deadline del 30 giugno sia sufficiente. Altrimenti noi, come la Federazione spagnola, chiederemo la possibilità di sforare di 10-15 giorni a luglio. Resto convinto che ci sarà una ripresa: ipotizziamo il 3 maggio in modo da chiudere tutti i campionati entro giugno». Nei pensieri del numero uno della Figc trova però spazio anche una possibile modifica della formula della Serie A in base alla data di ripresa dell’attività agonistica: «La Uefa ha fatto diverse ipotesi: la più ottimistica indica il 14 aprile mantenendo la formula attuale, un’altra i primi di maggio, l’ultima il 13 giugno. Negli ultimi due casi andrebbero cambiati i format, non escludendo l’ipotesi playoff e playout».
In attesa di certezze che per il momento nessuno può avere, l’ipotesi più accreditata fissa quindi il prossimo impegno ufficiale del Bologna non prima di 45 giorni. Risulta allora evidente che in questo momento sia inutile prevedere un imminente ritorno all’allenamento anche se tutti i tesserati hanno ricevuto dal preparatore Marchesi un programma atletico che non subirà modifiche neanche alla luce dello slittamento a data da destinarsi del rientro a Casteldebole. A differenza dei membri dello staff tecnico che sono rientrati presso i rispettivi domicili (in primis Mihajlovic a Roma), tutti i rossoblù sono rimasti a Bologna e trascorrono il tempo tra sfide social, attività con i figli e qualche hobby. Senza dimenticare l’impegno solidale che vede come sempre Sansone in prima linea nella campagna di sensibilizzazione per la raccolta fondi in aiuto delle strutture sanitarie in difficoltà.