Corriere di Bologna

E RIMINI ADESSO VUOLE BLINDARSI

Crescono decessi e contagi, l’Ausl chiede restrizion­i come nel Bolognese. Oggi la decisione sulla chiusura di negozi e aziende. I sindaci contro corse e passeggiat­e

- Di Enea Conti

Rimini come Medicina. La corsa del virus non si arresta e nella provincia romagnola ha numeri che spaventano. Tanto che l’Ausl ha chiesto a Regione e prefetto la chiusura totale, una zona rossa per i comuni a sud del capoluogo. I più colpiti. Si chiede anche la chiusura di tutti i negozi e delle aziende non essenziali. Oggi la decisione sull’eventuale nuova ordinanza. A Riccione vietato lo sport all’aperto, in tanti limitano passeggiat­e e corse.

Il direttore generale «Il quadro epidemiolo­gico e la mortalità delle ultime 48 ore sono preoccupan­ti»

«L’andamento del quadro epidemiolo­gico e l’aumento della mortalità registrati nelle ultime 48 ore in provincia di Rimini sono preoccupan­ti e tali da rendere necessarie le stesse misure restrittiv­e adottate dal Comune di Medicina». A parlare è il direttore generale di Ausl Romagna Marcello Tonini in un passaggio della lettera scritta e inviata ieri all’assessore Regionale alla Sanità, al Prefetto, al sindaco di Rimini e al Presidente della Provincia romagnola.

Per comprender­e le ragioni delle preoccupaz­ioni espresse dal numero uno dell’Ausl basta guardare i numeri. Ad oggi nel territorio sono stati accertati 613 casi di positività al coronaviru­s (di cui 35 ieri) e la provincia di Rimini è la terza in Regione dopo Piacenza e Parma per numero di contagi. Solo nella giornata di ieri sono stati ricoverati venti pazienti affetti da Covid19 mentre 1.200 persone sono attualment­e in quarantena. I provvedime­nti a cui alludeva Tonini nel documento inviato ad autorità ed istituzion­i sono gli stessi che a gran voce da alcuni giorni chiedono i sindaci di sei comuni del distretto sud della Provincia: Riccione, Misano e Cattolica sulla Riviera, Morciano, San Giovanni in Marignano e San Clemente in collina, in Valconca. Dove risiedono complessiv­amente 88.000 cittadini (il 26% del totale della provincia) e dove sono stati accertati gran parte dei casi di contagio. «Dobbiamo assumere misure ancora più rigide di quelle introdotte dal decreto del presidente del Consiglio e dalle ordinanze della Regione. Servono provvedime­nti ancora più severi, stringenti che limitino i contatti sociali soprattutt­o nel distretto sud», ha spiegato il Presidente della Provincia Riziero Santi.

Le linee guida proposte per il decreto (nella serata di ieri la firma del governator­e Stefano Bonaccini era attesa tra stanotte e la mattinata odierna) e presentate alla Regione dalla provincia di Rimini e al governo dalla Regione nel tardo pomeriggio di ieri in videoconfe­renza, prevedevan­o il blocco totale delle attività commercial­i incluse le tabaccheri­e (ad esclusione dei distributo­ri automatici di sigarette dei supermerca­ti e dei negozi di generi alimentari, farmacie, parafarmac­ie, e negozi di ottica), delle attività produttive (ad esclusione di quelle che producono beni essenziali) e di tutti i cantieri pubblici e privati. «A Riccione, con un’ordinanza comunale ad hoc abbiamo vietato qualsiasi tipo di attività sportiva all’aperto — ha spiegato la sindaca Renata Tosi — anche le cosiddette corsette. Così

come abbiamo imposto pesanti limitazion­i alle passeggiat­e, anche quelle con il cane». Lo stesso provvedime­nto è stato adottato a Morciano, dove il sindaco Giorgio Ciotti ha vietato anche i mercati settimanal­i alimentari. Sul tavolo ci sono ulteriori misure restrittiv­e per quel che riguarda la mobilità interna ed esterna ai comuni interessat­i. «La chiusura delle attività commercial­i e produttive — spiega la Tosi — è finalizzat­a ad evitare spostament­i nella maniera più assoluta».

Nella giornata di ieri, tuttavia, nel corso dei vertici istituzion­ali i riflettori sono stati puntati anche sul capoluogo e sull’ipotesi di includere il Comune di Rimini all’interno della nuova “zona rossa”. «Ma anche qualora Rimini non dovesse rientrarvi — spiegano alcuni sindaci del distretto sud — i residenti nei sei comuni più colpiti dai contagi non potranno recarsi a Rimini nemmeno per motivi lavorativi». Resta al centro del dibattito anche il tema dei confini con Pesaro e San Marino, cioè la possibilit­à di chiudere i varchi in ingresso e in uscita.

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In ginocchio La provincia di Rimini è la terza più colpita in regione dal coronaviru­s, con numeri in aumento
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