Nuova stretta della Regione: vietate bici e passeggiate
Ordinanza del governatore Bonaccini: chi vuole portare fuori il cane deve stare vicino a casa
Il governatore Stefano Bonaccini adotta la linea dura: vietate le passeggiate a piedi e i giri in bicicletta per fare attività fisica: lo si potrà fare solo vicino alla propria abitazione. Stesse regole anche per chi deve portare fuori il cane. E vengono chiusi tutti i parchi della regione. Il sindaco Merola: pronti a fare le multe
Ci hanno provato e riprovato le istituzioni in questi giorni a chiedere, quasi supplicandoli, ai cittadini di uscire di casa solo per motivi strettamente necessari. Ma in molti casi le richieste e le minacce di sanzioni non hanno sortito effetto: di gente che esce solo per correre e passeggiare, per giocare nelle strade chiuse vicino ai colli con i bambini, per sgranchirsi le gambe magari trovandosi a fare quattro chiacchiere, ce n’è ancora molta. Troppa. E ora la Regione ha detto basta e ha deciso con una nuova ordinanza, arrivata solo ieri sera tardi, di chiudere tutti i parchi e le aree verdi in Emilia-Romagna. Non solo: sono vietate le passeggiate a piedi e i giri in bicicletta per fare attività motoria, o meglio si possono fare solo in prossimità della propria abitazione. L’attività motoria se si hanno necessità di salute e l’uso della bici solo per andare al lavoro, per ragioni di salute o per andare a fare la spesa. Stesso discorso vale per chi porta fuori il cane: lo si potrà fare solo vicino a casa.
Per il sindaco Virginio Merola invece, che i parchi li aveva già chiusi, è finito il tempo delle parole: «Adesso non avvisiamo più dei comportamenti scorretti, procediamo direttamente con le multe», ha detto il primo cittadino ieri ai microfoni di ribadendo il messaggio di stare a casa. I bolognesi «in generale si stanno comportando bene — ha detto Merola — ma ci sono sacche di resistenza. Ci sono ancora alcune zone, in particolare nelle periferie, dove il richiamo del verde è molto forte. Per questo insisto: quando si dice di stare a casa, si dice una cosa essenziale». Ma visto che le parole non sempre sono sufficienti, il sindaco ha deciso di dare anche un giro di vite. «Ho dato disposizioni, vista anche la circolare del ministero degli Interni — avvisa il sindaco —, adesso non avvisiamo più dei comportamenti scorretti, procediamo direttamente con le multe. Chiedo collaborazione, è essenziale per vincere questa battaglia che ognuno faccia la sua parte. Se tutti si attengono alle disposizioni, ce la possiamo fare. Io sono predisposto a obbedire, chiedo questo a tutti i cittadini». Secondo Merola,
del resto, in questo momento «essere liberi significa essere responsabili, quindi obbedire alle disposizioni, perché il diritto alla salute viene prima di tutto e questo giustifica le restrizioni. È un sacrificio, ma se pensiamo agli operatori in prima linea credo sia anche una questione di rispetto».
Intanto le prime sanzioni promesse dal sindaco per i comportamenti scorretti ieri sono arrivate, ma in questo caso per un negozio di ferramenta che vendeva sul bancone mascherine protettive faida-te preparate al momento al prezzo di due euro l’una. La polizia municipale l’ha sanzionato con un verbale da mille euro: le mascherine venivano confezionate a mano dal personale privo di guanti e di protezione per naso e bocca, nonostante fossero poi destinate al contatto con il volto dell’ignaro acquirente. Per limitare il danno, dunque, le mascherine, circa 150 pezzi, sono state sequestrate. Oltre alla sanzione, poi, il titolare è stato diffidato dal dare seguito agli ordinativi in sospeso. Per quanto riguarda i controlli successivi ai vari Dpcm, il Comune spiega i vigili «hanno controllato più di 8 mila tra pubblici esercizi, esercizi di vicinato, laboratori, servizi alla persona».