Le luminarie all’asta per il Sant’Orsola
Cremonini: comprerò la prima frase della canzone «Nessuno vuole essere Robin»
Le trenta luminarie di Nessuno vuole essere Robin che da qualche mese fanno bella mostra in via D’Azeglio andranno all’asta online a partire da questa mattina. E Cesare Cremonini ha già fatto sapere che acquisterà la prima frase: «Non vedo l’ora di farvela vedere accesa da casa», ha detto il cantante.
Tutto il ricavato dell’asta andrà alla Fondazione Sant’Orsola, l’ospedale impegnato nella battaglia contro il coronavirus
L’anno scorso le luminarie d’autore di via D’Azeglio avevano reso omaggio a Lucio Dalla con il testo de L’anno che verrà, battute poi all’asta per 236mila euro. Con il ricavato devoluto al reparto di Oncologia del Sant’Orsola, che aveva permesso di ridisegnare reparto e day-hospital e di acquistare nuovi letti elettrici e poltrone di ultima generazione per le terapie. Questa mattina invece, a partire dalle 10 su www.charitystars.com/piufortiinsieme, l’asta riguarderà le trenta luminarie montate pochi mesi fa e dedicate a Cesare Cremonini.
Il cantautore bolognese aveva scelto Nessuno vuole essere Robin, dal suo album Possibili scenari. Un brano autobiografico, il preferito da Cremonini, che fotografa una società in cui si ha il timore di dimostrarsi fragili e di ammettere di non essere invincibili. Una fragilità purtroppo resa ancor più evidente dall’emergenza coronavirus che ha dato in questi giorni un aspetto spettrale alla città. Il ricavato della vendita di quelle luminarie sempre più affievolite, avverte Cremonini sul suo profilo Instagram, «andrà alla Fondazione Sant’Orsola per il progetto “più forti Insieme”, a sostegno del Policlinico e di tutto il personale degli ospedali di Bologna in prima linea nel combattere l’emergenza coronavirus».
Cremonini annuncia anche che acquisterà la prima frase della canzone, «Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli?»: «Non vedo l’ora di farvela vedere accesa, da casa! Tutti possiamo essere Robin». Il primo a rispondere è stato il collega Tiziano Ferro, «Grande ce’, siamo tutti robin». La scelta di proporre le luminarie a Cremonini aveva voluto essere un omaggio della sua città per i vent’anni di carriera.
Grazie alla collaborazione con il Consorzio dei commercianti di via d’Azeglio e la Fondazione Sant’Orsola, ora più che mai le luminarie d’autore si confermano un’incredibile occasione di solidarietà: «Le luminarie di via D’Azeglio a Bologna, dal primo giorno di accensione sono diventate un simbolo di aggregazione e condivisione per chiunque arrivasse qui da ogni parte d’Italia — ha scritto il cantautore bolognese —. Oggi è ancora più forte il sentimento e il desiderio che queste ‘nostre’ luminarie possano aiutare la città».
Nei mesi scorsi gli appelli social del cantautore avevano già portato alla donazione, da Lavoropiù, di 25 defibrillatori a tutte le scuole di Bologna. Qualche giorno fa Cremonini, che nel video su Instagram esordisce dicendo «sono Cesare, sono a Bologna e sono a casa», aveva scritto un post in cui, oltre a ricordare di essere figlio di medici, sottolineava: «Siamo i primi nella storia moderna a vivere una situazione di questo tipo e sono comprensibili lo smarrimento e alcuni errori commessi. — aveva detto sui social —.
Misure di restrizione così forti non sono mai state prese prima da generazioni e tutti noi stiamo facendo in qualche modo, a modo nostro, la storia. Per questo non dobbiamo essere tristi ma orgogliosi di seguire le regole che ci porteranno fuori da qui. Le strade vuote ora non devono essere quelle del cuore. Quando sarà finita ci sarà da tenere duro e darsi una mano l’un l’altro per molto tempo, ma ce la faremo. E riporteremo il Paese in piedi tenendoci la mano». Ora l’invito a Bologna, alla sua regione e a tutt’Italia a partecipare all’asta: «Sperando che sarete numerosi dimostrando che Robin, sì, è un supereroe». Oggi alle 10 il via all’asta online. Anche se, questo è sicuro, la prima frase ha già un degnissimo nuovo proprietario.