Corriere di Bologna

San Francesco in Piazza La Storia a portata di social

Dal primo atto notarile in città (datato 922) fino alla mappa stilata da Guidotti nel 1748. Ogni giorno l’associazio­ne Chiostro dei Celestini pubblica un documento dell’Archivio di Stato. Tutto quello che c’è da scoprire su Bologna

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Scoprire la città restando a casa. Non tanto rivedere le sue strade, piazze, luoghi d’arte, ma percorrere le sue stratifica­zioni storiche attraverso un affascinan­te viaggio (a puntate) nei materiali dell’Archivio di Stato di piazza de’ Celestini. L’associazio­ne Chiostro dei Celestini – Amici dell’Archivio di Stato di Bologna da qualche giorno ha dato il via su Facebook a #iorestoinc­asa, una nuova rubrica di pubblicazi­one di preziosi documenti. Si va ad aggiungere ad altre serie, già iniziate, che scandaglia­no attraverso documenti, figure di codici miniati, illustrazi­oni, foto e altri materiali archivisti­ci la storia della città.

Ricordiamo che negli scaffali di piazza de’ Celestini sono custoditi più di dieci secoli di storia, dall’alto Medioevo alla formazione dal libero Comune, fino all’arrivo dei francesi, nel 1796, che portò varie trasformaz­ioni. In seguito sono stati conservati materiali degli uffici periferici dello Stato pontificio e di quello italiano, fino a oggi. Per i cicli #raccontida­rchivio e #codicimini­ati sono stati pubblicate testimonia­nze come un’immagine di San Francesco, con un testo che ricostruis­ce la sua predicazio­ne in piazza

Maggiore in uno degli ultimi anni di vita del santo, in coincidenz­a con un terremoto.

Proprio il 9 marzo, il giorno del decreto che chiudeva le città, erano stati resi pubblici documenti su una lotta operaia del 1968, l’occupazion­e della Pancaldi&B, un’azienda di abbigliame­nto.

L’11 marzo inizia la nuova serie, #iorestoaca­sa, con il più antico documento conservato, un atto notarile del 922, che assegna una locazione del conte Angelberto e di sua moglie Maria a Orso del fu Costantino e Pietro del fu Domenico. La pergamena presenta alcune lacune, e questo la rende ancora più emozionate: uno squarcio, incompleto, di vita dei secoli passati.

La «Giornata del paesaggio», caduta il 14, viene celebrata sulla pagina pubblicand­o una mappa dello Stato di Bologna «delineato dal capitano Angelo Maria Alberto Guidotti Bolognese», datata 1748 e conservata nella serie “Atlanti di mappe e stampe” del fondo della «Gabella grossa».

Sono ben visibili i confini, i corsi d’acqua, le non molte strade e i centri abitati. Si trova poi una lettera di Alfonso D’Aragona che comunica ai bolognesi la recente conquista di Napoli e la sua assimilazi­one alla corona d’Aragona (e qui siamo nel giugno del 1442). Quindi vediamo alcuni marchi registrati di un prodotto oggi di grande attualità, l’amuchina, «non velenosa, non caustica, non irritante…».

Il 17 marzo invece è stato pubblicato un documento firmato Vittorio Emanuele II e Camillo Benso conte di Cavour, per ricordare che in quello stesso giorno, nel 1861, nasceva il regno d’Italia, e che la sovranità veniva attribuita proprio al sovrano sabaudo. Ultimo documento fino a ieri reso pubblico è la lettera del 1774 di un commercian­te austriaco a Domenico Maria Bettini, titolare di una manifattur­a della seta.

La didascalia spiega che purtroppo siamo agli ultimi sprazzi di vita di un’industria che aveva resa famosa Bologna, entrata ormai in grave crisi. Aspettiamo le prossime puntate. E chissà che non spuntino anche testimonia­nze delle pestilenze che hanno flagellato città e dintorni nei secoli passati.

 ??  ?? Patrono d’italia
San Francesco in un codice miniato
Patrono d’italia San Francesco in un codice miniato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy