La decisione presa nel comitato di Palazzo Caprara. Pressing dei sindacati sul prefetto per i tamponi alle «divise». Dozza, primi positivi tra il personale sanitario C’è anche l’Esercito per i controlli «In strada con le forze dell’ordine»
A Bologna anche l’Esercito scende in campo, al fianco di polizia, carabinieri e polizia locale, per i controlli sulle disposizioni normative per il contenimento del Coronavirus. Lo si è deciso nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri pomeriggio in Prefettura: una decisione presa alla vigilia del week end che si preannuncia quindi più ricco di controlli, vista anche la nuova stretta su attività all’aperto e chiusura dei parchi. «A fronte della disponibilità del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, — ha spiegato ieri l’assessore alla Sicurezza Alberto Aitini — si è presa la decisione importante di aggiungere a quelli di polizia locale e forze dell’ordine anche i controlli dell’Esercito. Il prefetto Patrizia Impresa si è attivata subito in questa direzione». In pratica, «si farà ricorso ai militari del progetto `Strade sicure´, senza però sguarnire gli obiettivi sensibili», dove il presidio resta invariato ma i militari potranno anche verificare le giustificazioni per uscire di casa dei cittadini trovati in strada.
E a proposito dei controlli ieri la dirigente dell’Ufficio Volanti della Questura Annalisa Magliuolo in un’intervista a Radio Anch’io ha lanciato un appello ai cittadini «a collaborare anche nella segnalazione di situazioni contrarie alle prescrizioni».
Crescono i controlli e crescono quindi anche i contatti che le forze dell’ordine hanno quotidianamente. Per questo i sindacati (Fp Cgil, Fns Cisl, Siulp, SiNaFi, Sinappe) hanno chiesto a più riprese che siano sottoposti a tampone gli appartenenti alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco. Se ne è discusso, su sollecitazione del prefetto, due giorni fa in Unità di crisi regionale, come ha comunicato Patrizia Impresa in un nota alle organizzazioni sindacali: «È tuttora all’esame del competente assessorato e, al termine delle opportune valutazioni di ordine organizzativo e finanziario potrebbe coinvolgere in primo luogo gli operatori sanitari e in seguito il personale delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco». La richiesta prevede di sottoporre a tampone anche gli agenti della Penitenziaria, che da tempo lamentano la pericolosità della Dozza a causa del sovraffollamento. Come si temeva, anche lì sono stati riscontrati i primi due casi di positività a Covid-19 tra il personale sanitario che lavora in una delle infermerie. È stata fatta una sanificazione straordinaria e la direzione del carcere, incalzata da una note del Sinappe, ha comunicato ai detenuti la notizia, cercando di tranquillizzare gli animi. Ieri si è saputo che anche tra i poliziotti bolognese ci sono alcuni casi sospetti.
Tuttavia la tensione tra le celle resta alta e anche gli avvocati della Camera Penale di
Bologna chiedono interventi urgenti in una lettera inviata alla direzione del carcere, alla Regione, al Dap, ai vertici degli uffici giudiziari: «È opportuno incrementare il ricorso alle misure alternative, fermo restando che chi ha commesso gravi violazioni non verrà di certo premiato». Gli avvocati ricordano di aver segnalato da tempo «la gravità della situazione» e «la rivolta ha evidenziato che l’allarme non era ingiustificato»
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