«Stop alle tasse locali» Artigiani ed esercenti chiedono la moratoria a Palazzo d’Accursio
Confesercenti: perdite per tre miliardi
Il decreto «Cura Italia» non prevede un capitolo che riguarda la tassazione locale e le categorie economiche fanno fronte comune per chiedere una moratoria su tasse e imposte comunali a tutti i sindaci della Città metropolitana. Moratoria che alcuni municipi, ma non ancora Palazzo d’Accursio, hanno già provveduto a rendere fattuale.
Sospendere, ridurre, rinviare e se possibile annullare le imposte comunali, questa la grande richiesta che arriva all’unisono. Una richiesta che la Confesercenti aveva avanzato ancor prima che iniziassero le progressive restrizioni a suon di decreto della Presidenza del Consiglio. Già all’inizio
” Cna Occorre preservare oggi le risorse per il futuro rilancio della nostra economia
di marzo l’associazione, che ha stimato perdite per oltre 3 miliardi per tutte le imprese del settore, chiedeva un intervento a supporto delle attività, con sconti e rateazioni sulla Tari, la tassa sui rifiuti e la Cosap, quella sul suolo pubblico e sulle concessioni di spazi ad uso commerciale. Durissima Ascom che ha appena lanciato una rete di consegnare della spesa a domicilio: il direttore Giancarlo Tonelli giudica «insufficienti» le misure del decreto e chiede «una più ampia moratoria fiscale» e ai Comuni «di attivarsi per adottare ogni provvedimento utile per ridurre adeguatamente i tributi locali, che per alcune categorie, come gli ambulanti, hanno una forte incidenza nei costi». La richiesta è anche oggetto di una lettera di Cna che nell’elenco mette pure l’Imu, il rinvio dell’imposta sulla pubblicità e dei termini della riscossione dei ruoli. «In giorni così complicati — scrivono il direttore Claudio Pazzaglia e il direttore Cna Servizi Marco Mazzanti — la tenuta del tessuto civile, sociale ed economico di una comunità è essenziale per affrontare la crisi e preservare le risorse attive del territorio per il futuro rilancio». Cna sta assistendo gli iscritti attraverso un presidio operativo ma chiede alle amministrazioni, non solo quelle più in emergenza come Medicina, di «assumere gli interventi necessari a sostenere e semplificare l’attività delle nostre realtà produttive e di servizio, con la speranza di tornare velocemente alla normalità». «La tassazione locale, seppur non risolutiva — si chiude la missiva — può essere una leva importante di attenzione e valorizzazione sociale degli imprenditori locali». Sulla medesima linea Confartigianato che, a livello regionale, stima oltre 20 mila attività a rischio chiusura: le artigiane che fino al 25 marzo (per ora) sono chiuse sono 20.856 per un totale di quasi 52 mila addetti. «Alla politica chiediamo — dichiara il segretario Amilcare Renzi — risposte veloci che restituiscano un po’ di serenità alle migliaia di imprese che necessitano di interventi immediati». «Ogni giorno che passa nell’incertezza — sottolinea — crea difficoltà e smarrimento. Per questo chiediamo al Comune di Bologna, così come altri hanno già fatto, una moratoria su tasse e tributi».