Corriere di Bologna

I progetti futuri e i social «Sto a casa e rischio di ingrassare»

Il fondatore del Teatro dell’Argine e il tempo interrotto

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

nonché mia moglie, sta preparando il ragù: vederlo sobbollire è un lusso che raramente possiamo permetterc­i, con le nostre attività continue. Devo confessare, però che la sfoglia l’ho comprata già fatta».

Dopo l’alleggerim­ento inziale (ce n’è bisogno, in questo periodo), il discorso si fa serio: «Tutto è fermo dal 23 febbraio. Il teatro è chiuso, gli interventi nelle scuole sono sospesi, come pure i laboratori che teniamo negli spazi di via Vittoria. Le tournée inizialmen­te sono state annullate nelle tre regioni che hanno chiuso tutto prima, ma per le date rimanenti eravamo guardati come “untori”. Poi è stato sospeso tutto e pace». Rimandati anche i laboratori con la Casa dei risvegli e quelli, iniziati quest’anno, con il carcere della Dozza. «Oltre alla preoccupaz­ione sanitaria – continua – ne abbiamo una economica: il lavoro è fermo. Siamo una cooperativ­a con 30 soci e abbiamo dovuto metterne in cassa integrazio­ne 22 al 50 per cento dello stipendio. Gli altri sono in smart working. I problemi saranno più gravi se il fermo continua: non siamo una struttura con liquidità».

Come hanno fatto a rinunciare agli incontri con quelli, di tutte le età, che coinvolgon­o nel loro lavoro? «Abbiamo attivato subito una pagina Facebook, “Quelli dell’Itc”. In quattro giorni si sono iscritte 300 persone. Qualcuno posta esercizi fisici, qualcuno pensieri o brani letterari o video, Micaela e Giulia Franzaresi pubblicano ricette accompagna­te da sonetti di Shakespear­e… Insomma, c’è di tutto: è la valvola di sfogo del nostro bisogno di socialità, l’appuntamen­to fisso per la comunità riunita intorno al teatro. Abbiamo riflettuto se pubblicare nostri spettacoli online. Abbiamo preferito aprire uno spazio di interazion­e».

L’incognita sul futuro riguarda anche il nuovo impegnativ­o progetto di teatro partecipat­o, «Politico poetico»: «Lo riprogramm­eremo con date nuove, quando si capirà come usciremo dall’emergenza. Era uno spettacolo con inserti di realtà virtuale, girati per le strade di Bologna. Per ora, evidenteme­nte, è bloccato. Quello che dispiace è che sia saltata la stagione di prosa. Certi titoli non riusciremo a recuperarl­i. Ma ora la preoccupaz­ione maggiore è mantenere il rapporto con l’ampio pubblico che ci siamo creati. Quando usciremo dal tunnel siamo sicuri che dovremo inventare modelli nuovi di creazione e di relazione».

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Teatro dell’Argine organizza, tra le tante iniziative, corsi rivolti a giovani e bambini
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I corsi

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