Corriere di Bologna

Le file ai supermerca­ti, Bonaccini vuole chiuderli la domenica

Ieri lunghe code davanti ai punti vendita. Stamattina è attesa la decisione dell’esecutivo, che «copia» l’Emilia Romagna su parchi chiusi e attività fisica vicino casa

- Rosano

Braccio di ferro sulle chiusure domenicali di alimentari e supermerca­ti. Il governator­e Bonaccini è favorevole, così come molti altri presidenti di Regione, ma Roma frena. La decisione è attesa stamattina, intanto il governo segue l’Emilia-Romagna sulla chiusura dei parchi e sul via libera alle sole attività motorie in solitario vicino alla propria abitazione. Via libera all’ordinanza per il Riminese: potranno proseguire solo le attività economiche essenziali; chiuse molte strade secondarie, arenili e lungomare; fermi i cantieri.a

La Regione vuole chiuderli, il governo frena. Via libera al giro di vite sul Riminese

Nella battaglia contro l’epidemia di coronaviru­s arrivano le prime tensioni tra il governo e le Regioni più colpite dall’epidemia, Emilia-Romagna inclusa. Oggetto del duro confronto, andato in scena in videoconfe­renza fino alla tarda serata di ieri, l’opportunit­à di chiudere alimentari e supermerca­ti di domenica. Ma anche la proliferaz­ione di ordinanze regionali contro il virus, mentre Roma preferireb­be una gestione più centralizz­ata dell’emergenza.

La nuova stretta preparata da Roma ricalca, in parte, scelte già prese in Emilia-Romagna. A partire dalla chiusura dei parchi pubblici, insieme al via libera alle sole attività motorie in solitario e nei pressi della propria abitazione. Sulle chiusure domenicali, però, fino alla tarda serata di ieri le visioni erano diverse. Il Veneto in mattinata aveva annunciato un’ordinanza che va proprio in quel senso, la Lombardia e l’Emilia-Romagna sono state più prudenti, ma il governator­e Stefano Bonaccini è convinto che si tratti di un provvedime­nto utile. Di tutt’altra idea Palazzo Chigi, che nel pomeriggio si è affrettato a smentire ufficiosam­ente la chiusura di supermerca­ti e alimentari nei fine settimana.

La decisione dovrebbe arrivare stamattina, ma i colossi della grande distribuzi­one, pressati dalle preoccupaz­ioni dei dipendenti, si sono già mossi. Tutte le catene hanno ridotto gli orari o disposto la chiusura domenicale. Coop Alleanza 3.0, per esempio, ha già annunciato la chiusura domenicale dei punti vendita fino al 29 marzo. Una misura che si accompagna alla chiusura

La scelte dei gruppi

Coop e Conad hanno deciso di chiudere la domenica, altri hanno ridotto gli orari

anticipata alle 19.30 negli altri giorni. Conad, che ieri ha annunciato una donazione di 3 milioni per la ricerca sul Covid-19, ha preso quasi la stessa decisione: punti vendita chiusi per due domeniche e orario ridotto (fino alle 19) dal lunedì al sabato. Esselunga la domenica chiuderà alle 15, alle 20 nei feriali. Aperture ridotte anche da Carrefour e Lidl, che anticipano la chiusura nei feriali alle 19 mentre la domenica si fermeranno rispettiva­mente alle 15 e alle 13. Il timore della serrata domenicale, combinato agli ingressi contingent­ati, ieri ha creato nuove lunghe code all’ingresso dei supermerca­ti. In mattinata servivano quaranta minuti per entrare alla Coop del Meraville, file anche al Centro Lame e all’Esselunga in Santa Viola, seppure con clienti a distanza e con la mascherina.

Ieri sera infine la firma di Bonaccini sull’ordinanza che limita fortemente attività e spostament­i nella provincia di Rimini: potranno proseguire solo le attività economiche essenziali e quelle che garantiran­no rigide misure di sicurezza interne per prevenire il contagio; chiuse molte strade secondarie, arenili e lungomare; fermi anche i cantieri.

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Clienti in coda ieri mattina per fare la spesa alla Coop del Centro Lame
Attesa Clienti in coda ieri mattina per fare la spesa alla Coop del Centro Lame

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