Fiera del libro per ragazzi è virtuale
La direttrice Pasoli: continuiamo a essere un punto di riferimento
Nella settimana in cui a Bologna erano attesi 1500 espositori provenienti da un’ottantina di Paesi, la «Fiera del Libro per Ragazzi», che ha dovuto annullare la sua edizione numero 57 rinviandola al 2021, dal 12 al 15 aprile, annuncia una versione virtuale. Con la piattaforma PubMatch e la possibilità per gli espositori registrati di presentare i propri titoli, fare e ricevere offerte, programmare videoincontri con altri partecipanti. Libri, app e premi verranno presentati online con booktrailer, interviste, webinar e annunci in diretta streaming. A partire dal 4 maggio, conferma Elena Pasoli, da sei anni alla guida della «Bologna Children’s Book Fair», nelle date in cui era stata inizialmente riprogrammata nella speranza di non dover arrivare, così come poi invece accaduto, alla cancellazione.
Pasoli, quindi la fiera in qualche modo ci sarà…
«È vero, stiamo lavorando senza sosta insieme a Publishers Weekly, già nostra partner nell’organizzazione
” Siamo stati inondati di messaggi Tutti sperano di tornare a Bologna
della “New York Rights Fair”. Ci sarà la possibilità di scambio di diritti on line e la piattaforma resterà aperta sino alla fine dell’anno. Ma dal 4 al 7 maggio avremo anche tante altre iniziative, ad esempio una versione digitale della “Mostra degli Illustratori. Sentiamo di dover continuare a ricoprire il nostro ruolo di principale punto di scambio per i contenuti per bambini e ragazzi».
Un modo per far ritrovare la vostra community internazionale?
«Lei non ha idea di quanti messaggi da tutto il mondo siano arrivati da lunedì, il giorno previsto inizialmente per l’apertura. Tutti segnati dall’auspicio di ritrovarsi l’anno prossimo a Bologna. Non è retorica, la fiera in 57 anni è un miracolo a cui la città ha dato un contributo fondamentale. Tanto che anche le scelte difficili che abbiamo dovuto assumere le abbiamo prese in modo corale, passando settimane al telefono con espositori e illustratori».
Come immagina la ripresa?
«L’editoria risentirà di questa emergenza, ma gli editori pubblicheranno tutto ciò che avevano in cantiere. Immagino che ci sarà un ritorno a una vita normale, magari con ancora più voglia di storie e narrazioni».
Tornando alla Fiera annullata, cosa ci siamo persi?
Tante cose, a cominciare da una nuova sezione che avevamo previsto. Dedicata ai graphic novel, in espansione vertiginosa un po’ ovunque, avrebbe coinvolto una cinquantina di editori un po’ da tutto il mondo».
E poi?
«Molti libri dedicati al cinema, nel centenario di Fellini, con un progetto insieme alla Cineteca che prevedeva che gli illustratori scegliessero un film, da proiettare poi al Lumière. E poi il grande tema della ‘non fiction’, che ha avuto anch’essa un’esplosione. In questo caso in collaborazione con l’Università e con una grande mostra in Salaborsa che abbiamo spostato all’anno prossimo».
Altri rinvii?
«Una bella mostra all’Archiginnasio sulla storia della letteratura per ragazzi dalla Public Library di New York e l’anniversario di Rodari. Vorrà dire che festeggeremo i 101 anni della sua nascita, con un convegno internazionale e una mostra, già passata a Portland e San Francisco. Con 63 opere originali di illustratori italiani, da Munari e Luzzati a Sanna e Beatrice Alemagna. Proporla solo on line sarebbe stato troppo riduttivo».
Qualche consiglio, infine, per bambini e ragazzi costretti a casa in queste settimane?
«Noi abbiamo lasciato spazio in questo periodo alle tantissime iniziative che si sono diffuse in Tete e che non ci hanno certo stupito. Comunque suggerirei i finalisti del “Premio Strega Ragazzi” che ospitiamo da un po’ in fiera, dieci libri bellissimi scelti da una giuria di ragazzi di oltre cento scuole. In futuro abbiamo in cantiere il progetto di allargare ancora di più questa platea di giurati».