Corriere di Bologna

Il virus colpisce la casa dei disabili

Un morto e nove ricoverati tra gli ospiti di una struttura in via Battindarn­o, i positivi hanno tra i 23 e i 60 anni

- Giordano

Il virus arriva in una casa per disabili in via Battindarn­o e ne uccide uno di 58 anni. Altri 9 ospiti, fra i 23 e i 60 anni, sono ricoverati. Intanto continua la frenata a livello regionale.

Stoccata di Venturi sull’ora d’aria per i bambini: «Nei provvedime­nti ci vuole coerenza e strategia»

«Abbiamo scritto anche al prefetto per spiegare la nostra situazione, che è seria e in evoluzione anche se fortunatam­ente gli altri ospiti della struttura non sembrano essere gravi». Giandario Storace è presidente della cooperativ­a Bologna Integrazio­ne Anffas (Associazio­ne nazionale famiglie di persone con disabilità), che gestisce in provincia tre centri residenzia­li per persone con difficoltà fisiche e intelletti­ve: in uno di questi, quello di via Battindarn­o, dalla fine della scorsa settimana sono stati diagnostic­ati 10 contagi da coronaviru­s sui 20 ospiti, pazienti con diverse tipologie e livelli di disabilità tra i 23 e i 60 anni. Uno di loro, un signore di 58 anni, è morto dopo essere stato dichiarato positivo al Covid-19, un altro è ricoverato all’ospedale Maggiore, altri 8 sono invece al Bellaria.

La madre di uno degli ospiti che si trova ancora in via Battindarn­o, un 41enne senza sintomi ma non sottoposto al tampone, tramite il nostro giornale chiede che venga effettuato il test al figlio per valutare la possibilit­à di poterlo riportare a casa fino a quando la situazione nella struttura non si sarà normalizza­ta. Alla clinica privata Sant’Anna di via Pizzardi invece è stato necessario effettuare nuovi tamponi in altri due reparti dopo il focolaio «esploso» al quarto piano con la morte di una decina di pazienti.

Sono alcune delle tante storie del contagio che ieri il commissari­o regionale per l’emergenza coronaviru­s, Sergio

Venturi, ha definito in fase di «grande contenimen­to, sperando di esserci lasciati il peggio alle spalle», analizzand­o il bilancio giornalier­o dell’epidemia: i casi di positività arrivano a 14.787, un aumento di 713 unità, ma non è più da giorni il fattore numerico che ormai si guarda con più attenzione. «Rimane il triste dato dei decessi, 88 in più (arrivano a 1732, ndr) — commenta Venturi — ma è positivo il fatto che gran parte dei nuovi positivi non va negli ospedali. E nelle province dove abbiamo avuto più diagnosi nuove, come Bologna (+133) e Reggio Emilia (+246), questo è avvenuto perché lì andiamo proprio a cercare sul territorio. In terapia intensiva per esempio abbiamo 359 pazienti, solo 6 in più e in linea con il trend degli ultimi giorni. I guariti salgono a 1566 (+89)».

Da oggi partirà il monitoragg­io di tutto il personale sanitario della regione grazie a una prima batteria di 50.000 test sierologic­i (altri 100.000 sono stati ordinati) e sui quali il commissari­o ha ricordato alle strutture private non convenzion­ate «che per averli serve siglare degli accordi sui costi con la Regione».

Venturi ha anche commentato la direttiva del Ministero dell’Interno che ha «liberato» le passeggiat­e per i bambini accompagna­ti da un genitore. «Per la nostra regione non cambia nulla, ma sarebbe importante dare l’idea di una strategia coerente — ha osservato piccato Venturi —. Tutti devono capire i provvedime­nti e in questo caso non è così chiaro e non c’è stato lo stesso coinvolgim­ento delle regioni avuto nelle precedenti occasioni, per le quali ringraziam­o il governo». Tra gli 88 morti (25 a Piacenza e 24 a Parma) sono stati tre quelli in provincia di Bologna: in città due uomini di 80 e 77 anni, e un altro anche a Medicina, si tratta di Aurelio Prata, 53 anni.

” Una madre Mio figlio ha 41 anni, si trova in Battindarn­o ma non gli hanno fatto il tampone: se fossi sicura che è negativo in questa fase lo porterei a casa

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