Corriere di Bologna

«Così è un caos, serve un unico ammortizza­tore»

I consulenti: «Soldi direttamen­te alle aziende»

- Alessandra Testa

Nel giorno in cui è stato hackerato il sito dell’Inps, preso d’assalto dai tanti precari che facevano domanda per il bonus di 600 euro, arriva la rivolta dei consulenti del lavoro contro la gestione poco uniforme delle indennità di cassa integrazio­ne.

A scendere in campo, dopo che avevano alzato la voce diversi avvocati del lavoro di Veneto e Lombardia, è la società di profession­isti NexumStp. Con seimila imprese clienti in tutto il Paese e oltre 700 soltanto in Emilia-Romagna, fra cui Tper e altre società del trasporto pubblico locale come Start Romagna e Seta, NexumStp, per voce del suo presidente Paolo Stern, chiede un ammortizza­tore unico che possa superare gli accavallam­enti e le difficili interpreta­zioni dei decreti approvati nelle ultime settimane.

«In questo ingorgo che è la procedura di richiesta di cassa integrazio­ne — tuona Stern, che sotto le Due Torri ha seguito anche le complesse vicessitud­ini dell’ex Bredamenar­inibus, oggi Industria Italiana Autobus — le aziende stanno vivendo un vero e proprio caos normativo e burocratic­o. Purtroppo — prosegue l’esperto — le ultime linee guida per l’accesso alla cassa integrazio­ne sono confuse perché si è scelto di dare continuità agli ammortizza­tori già in essere, caricando noi e i nostri clienti di sovrapposi­zioni inutili e di cambiament­i continui in corsa».

Agli imprendito­ri, insomma, prima si era detto di far consumare le ferie ai propri dipendenti, poi di richiedere la cassa integrazio­ne mantenendo, però, le differenze fra le diverse tipologie di settore merceologi­co e contratto di lavoro attivato. «Ci sono – spiega Stern – la cassa integrazio­ne ordinaria, quella straordina­ria, i contratti di solidariet­à, la “cassa” in deroga e poi i fondi bilaterali per i lavoratori dell’artigianat­o e della logistica». Un labirinto in cui è davvero difficile districars­i, denuncia avendo per riferiment­o il decreto numero 18 firmato dal premier Giuseppe Conte. E cioè il cosiddetto «Cura Italia».

«Anche per questo in Parlamento è in discussion­e un emendament­o che — sottolinea ancora —, nel cammino di conversion­e in legge del decreto, chiede l’attivazion­e di un unico ammortizza­tore sociale con causale specifica “Covid 19”».

«La strada deve essere la semplifica­zione — gli fa eco il collega Roberto Mantovani, che opera nello stesso settore proprio su Bologna — ed ecco perché noi chiediamo che il governo fornisca le risorse direttamen­te alle imprese, in modo che siano esse a erogare ai dipendenti gli ammortizza­tori sociali in busta paga». Aspettando poi, in un momento successivo, il conguaglio Inps. Soprattutt­o se si considera che «l’Inps non riuscirà

” «l’Inps non riuscirà mai a erogare risorse per tutti entro il 15 aprile, come invece è stato annunciato dal governo

mai a erogare risorse per tutti entro il 15 aprile, come invece è stato annunciato».

Ma non è tutto. I due consulenti reputano in questo momento inutile anche la mediazione dei sindacati: «Questa è un’emergenza ratificata per decreto, passare anche per gli accordi sindacali è soltanto un modo per rendere ancora più lento il percorso».

Ma quando gli si fa notare che escludere i sindacati in un frangente come questo potrebbe tramutarsi in un pericoloso precedente, correggono il tiro, pur mantenendo la loro posizione : «Il ruolo del sindacato è ovviamente fondamenta­le, ma in questo momento particolar­e rischia di essere soltanto notarile: non si devono discutere crisi specifiche, ma una crisi nazionale, oggettiva e uguale per tutti».

 ??  ?? Paolo Stern e Roberto Mantovani sono profession­isti consulenti per le imprese specializz­ati nella gestione di crisi attivi in regione e a Bologna
Paolo Stern e Roberto Mantovani sono profession­isti consulenti per le imprese specializz­ati nella gestione di crisi attivi in regione e a Bologna
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy