Corriere di Bologna

Nel limbo di protocolli e distanze Bar e ristoranti appesi all’ultimo sì

La Regione prevede 1 metro tra i tavoli, l’Inail 2. Bonaccini: «Sarebbe un problema non ripartire il 18»

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tre italiani su quattro, stando a una fresca indagine firmata Nomisma, sarebbero pronti a tornare al ristorante come prima del lockdown. Purtroppo, però, molti ristorator­i non sanno se saranno in grado di accoglierl­i.

Il protocollo della regione Emilia-Romagna è stato festeggiat­o dagli operatori del settore e dai sindacati. Le richieste delle associazio­ni di categoria e dei rappresent­anti dei lavoratori sono state ascoltate e ben declinate nel documento diffuso mercoledì scorso. La «distanza di almeno un metro tra le persone sedute, fatte salve le eccezioni alle regole sui distanziam­enti previste dalle norme vigenti (stesso nucleo familiare, ecc.)», ha riacceso le speranze di una ripresa possibile. Le misure di sicurezza sono molto semplifica­te e attuabili rispetto alle linee guida dell’Inail, ritenute improponib­ili da chi lavora in ristoranti, locali e bar. Quattro metri quadri a cliente o barriere divisorie per assicurare una distanza di 2 metri tra persone sono ostacoli invalicabi­li per la riapertura di tanti locali. La scelta della Giunta Bonaccini di responsabi­lizzare i cittadini piace ai ristorator­i che però in queste ore temono la scure di Roma sulle libertà concesse dalla Regione.

«A mezzanotte del 17 maggio, teoricamen­te potrebbero riaprire tutti: occorre dunque un nuovo provvedime­nto per permettere alle imprese di programmar­e l’attività», facevano notare ieri da Confeserce­nti. La data in cui verranno

” L’accusa È intollerab­ile che centinaia di esercenti non sappiano ancora se potranno lavorare

riapparecc­hiati i tavoli, il 18 maggio, è anche la scadenza del precedente Dpcm. Per Confeserce­nti, «è intollerab­ile che a oggi centinaia di migliaia di bar, ristoranti, stabilimen­ti balneari, mercati, alberghi, affittacam­ere, campeggi, guide turistiche e negozi, non sappiano ancora se potranno lavorare. Né per quanto: la ripartenza graduale e le nuove limitazion­i aumenteran­no i costi di gestione delle imprese, riducendon­e la produttivi­tà».

E riaprire, osserva Confeserce­nti, in una nota a commento delle misure del governo, «potrebbe essere problemati­co quanto star chiusi, fra linee guida Inail, protocolli regionali, crediti che rimangono impossibil­i, fondo perduto col contagocce, consumi in caduta libera e casse integrazio­ni che tardano ad essere pagate. Occorre avere tutti la consapevol­ezza che dal 18 non ci sarà il ritorno alla normalità senza un sostegno rapido ed efficace per le imprese. Il rischio è che lunedì moltissimi rimarranno comunque chiusi, rimandando di fatto, ancora una volta, la ripartenza del Paese».

Concorda anche Confcommer­cio, che per voce del presidente dei ristorator­i Ascom Vincenzo Vottero fa notare: «Nonostante la buone volontà di Comune e Regione, che hanno capito le nostre difficoltà, noi non sappiamo ancora se e come si riapre. E se dovessero passare le linee guida dell’Inail sarebbe un disastro totale».

Il modenese Massimo Bottura, chef patron dell’Osteria Francescan­a, frena sulla riapertura del suo tre stelle. «Riapriremo quando ci sarà la sicurezza per riaprire, quando ci rendiamo contro che tutto è apposto — ha dichiarato — Prima di tutto voglio tutelare il mio team, la mia squadra è la mia famiglia e il mio futuro. Quando tutti saremo in sicurezza riapriremo e ricomincer­emo più forti di prima».

Altri ristorator­i, anche se dovesse tenere la linea regionale, non apriranno lunedì. Ma «non sarà questo il problema nel dramma che stiamo vivendo», ragionava ieri mattina il presidente della regione Stefano Bonaccini su La7, a Omnibus. «Il problema è che si possa ripartire. Certo se le linee guida Inail fossero così rigorose che per un esercente, un barista, un ristorator­e o un gestore di stabilimen­to balneare diventa praticamen­te impossibil­e aprire sarebbe un bel problema».

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La foto Un immagine di ieri pomeriggio nello spazio verde di fronte all’ex centro sociale Xm24 di via Fioravanti

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