Riecco Saputo: L’obiettivo dei rossoblù? L’Europa League
Il chairman non ha dubbi: «Il Bologna ha finito di guardare alla salvezza. Perché amo Mihajlovic? Le sue squadre non s’arrendono, così deve essere»
«Ora restare in serie A non è più l’obiettivo, come quando sono arrivato. Non dobbiamo neanche parlarne: adesso l’obiettivo è essere nelle prima dieci, poi sarà entrare nelle prime sei e portare Bologna in Europa. Credo che ci siamo vicini: l’Europa League è un obiettivo realistico e possiamo giocarcela». Torna a parlare Joey Saputo: il presidente del Bologna, ieri è stato ospite del webinar del club, e ha risposto da Montreal alle domande dei ragazzi delle giovanili, fissando un nuovo obiettivo.
In attesa di conoscere i possibili destini di questo campionato, è tornato a parlare Joey Saputo: il presidente rossoblù è stato l’ospite del webinar del club, rispondendo da Montreal alle domande dei ragazzi delle giovanili. Una chiacchierata a tutto tondo di oltre un’ora, nella quale si è parlato anche di un presente e di un Bologna che, nonostante le difficoltà economiche generate dalla pandemia, non ha perso la voglia di volersi migliorare: «Fin qui la serata del ritorno in serie A è stata la più grande soddisfazione che ho avuto da presidente, ma ogni passo in avanti che facciamo mi dà soddisfazione. Stiamo migliorando prima squadra, settore giovanile, centro sportivo e stadio: è importante fare qualcosa in più ogni giorno».
E qui arriva l’affondo, tutt’altro che banale in un momento così incerto: «Ora restare in serie A non è più l’obiettivo, come quando sono arrivato. Non dobbiamo neanche parlarne: adesso l’obiettivo è essere nelle prima dieci, poi sarà entrare nelle prime sei e portare Bologna in Europa. Credo che ci siamo vicini: l’Europa League è un obiettivo realistico e possiamo giocarcela».
Una dichiarazione di intenti importante, che segue gli investimenti della scorsa estate e un campionato quasi sempre lontano dai bassifondi, nonostante i problemi di salute di Sinisa Mihajlovic. Proprio il tecnico — in collegamento per un saluto, insieme alla dirigenza al gran completo — è stato tra i temi toccati da Saputo: «Questo gruppo mi piace moltissimo, non ho preferenze e sono tutti come miei figli. Ma soprattutto mi piace che la partita non sia mai finita fino alla fine: con Sinisa, la squadra è capace di dare tutto e non è mai sconfitta. È ciò che chiedo anche ai miei collaboratori nel lavoro: è sempre più difficile giocare contro una squadra che dà tutto rispetto a una squadra tecnica».
Ora la stagione è in standby e Saputo affronta diversi temi, comprese le ovvie differenze tra serie A e Mls a livello di fruizione del prodotto calcio. Poi si parla del valore del club, anche in giorni difficili come questi: «Voglio che il Bologna sia un club rispettato e quando l’ad Fenucci va in Lega lo siamo, così come quando ci sediamo al tavolo con le grandi. Siamo ben visti nel calcio italiano e in quello europeo, è una grande soddisfazione essere arrivati a questo punto. La mia presidenza? L’aspetto positivo sono le emozioni di ogni settimana, quello negativo le perdite e i soldi che dobbiamo mettere». Una cifra che senza dubbio aumenterà, dopo questa pandemia: in ballo c’è anche l’ultima rata sospesa dei diritti tv (233 milioni complessivi) e dopo l’incontro di ieri tra le parti si va verso le diffide ai broadcaster per avere quelle somme. Intanto l’ipotesi dei ritiri per le squadre di serie A sembra scemare, al momento, ma ieri il Bologna ha sottoposto giocatori e intero staff ad un secondo giro di tamponi che darà i suoi risultati nei prossimi giorni. Infine, ieri a Genova è nato l’atteso secondogenito di Roberto Soriano, Elia.