Estesi i pagamenti a rate
La soglia Isee passa da 18 a 26mila euro; scende a 300 euro la cifra dilazionabile
Per aiutare le famiglie in difficoltà, il Comune abbassa la soglia della cifra rateizzabile per chi è in debito con Palazzo d’Accursio (da 500 a 300 euro) e alza quella del reddito (da 18 a 26mila euro).
L’emergenza economica provocata dal coronavirus cambia anche il regolamento per accedere alla rateizzazione delle «cartelle» emesse dal Comune nei confronti dei cittadini che non hanno pagato del tutto, o in parte, i tributi di Palazzo d’Accursio.
La delibera approvata ieri dal Consiglio comunale rende infatti più flessibili i criteri per ottenere un dilazionamento del debito: un modo per aiutare e andare incontro a una fascia di popolazione più ampia rispetto a quella precedente alla luce delle difficoltà economiche che affronterà un numero maggiore
La proposta bocciata
FdI chiedeva che fosse alzata anche la soglia dei 5.000 euro in banca per chi rateizza
di famiglie, in particolare al ceto medio a rischio impoverimento.
Va precisato che fino a ieri l’accesso alla rateizzazione era consentito a cittadini con una soglia Isee fino ai 18.000 euro — considerato il limite per individuare nuclei in stato di possibilità necessità — e per importi superiori ai 500 euro, più altri parametri. Le novità principali contenute nel documento illustrato in aula dall’assessore al Bilancio, Davide Conte, sono tre. La prima riguarda l’abbassamento del debito minimo rateizzabile, che passa da 500 a 300 euro, rimanendo sempre collegato a una soglia Isee fino a 18.000 euro: viene quindi stabilito che le cartelle tra i 300 e i 600 euro legate a quel tipo di fragilità potranno accedere alla rateizzazione, coinvolgendo un numero maggiore di pendenze. La seconda innovazione va invece a coinvolgere fasce di reddito più elevate ma messe in pericolo dalla crisi economica: per tutte le richieste di rateizzazione sopra i 600 euro la soglia Isee sale fino a 26.000 euro, permettendo l’accesso ad una fascia molto più ampia della popolazione. Infine viene anche alzato il valore di mercato, da 15.000 a 20.000 euro, per i beni mobili registrati e in possesso del richiedente: anche in questo caso si allargano le maglie per concedere più possibilità di accesso alle rate.
Non è invece stata accettata una modifica proposta dal consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Sassone, di alzare anche la soglia di 5.000 euro posseduta in depositi e conti correnti a saldo di chi chiede di «spalmare» il debito con il Comune. In aula le modifiche al regolamento hanno ottenuto il voto favorevole della maggioranza con il Partito Democratico e Città Comune: le opposizioni si sono astenute ma non ci sono stati voti contrari. Tra i principali sostenitori del provvedimento c’è stato il consigliere del Pd Raffaele Persiano che segnala come «i bolognesi vivessero già una discriminazione rispetto a quelle città dove la riscossione coatta venga effettuate dall’Agenzia delle Entrate che concede la rateizzazione senza limiti Isee, abbiamo provato a rimediare».