Pausa caffè in spiaggia aspettando la vera ripresa
Dopo settimane di divieti di accesso, le spiagge della Romagna sono tornate a rianimarsi. Niente assembramenti, ma passeggiate «a distanza» in battigia. Che non è poco, in un lunedì mattina uggioso e feriale, anche considerando la ripartenza di molte attività e in attesa della riapertura degli stabilimenti balneari, prevista a partire da lunedì prossimo. Almeno sulla carta perché, anche a un occhio poco attento, le spiagge non regalano la cartolina che tutti si aspetterebbero di ammirare alla vigilia dell’apertura della stagione. E c’era da aspettarselo. Tra le dune antimareggiate reduci dall’inverno (e dal lockdown) e il via vai dei bagnini, entusiasti almeno per aver strappato il via libera alle proprie richieste sui distanziamenti ma ancora impegnati nella manutenzione delle strutture abbandonate per mesi all’incuria, non si vedono ancora ombrelloni e lettini all’orizzonte. E nemmeno le torrette dei marinai di salvataggio (sono invece comparsi i primi mosconi rossi). Ma le spiagge ora sono accessibili ai cittadini e le immagini dei droni e dei quad sull’arenile sembrano già un ricordo lontano. A Rimini, lungo i suoi 16 chilometri di costa, in molti si sono messi in fila anche al bar per la prima colazione sul lungomare. E il sindaco Andrea Gnassi si è presentato di persona per inaugurare il nuovo camminamento del porto, «simbolo di ripartenza». Diversa la situazione a Milano Marittima, ancora deserta. «Di questi tempi, gli altri anni, era un gran via via, dobbiamo pazientare«, mormorava ieri una barista con il metro alla mano per sincerarsi di aver distanziato a regola d’arte i tavoli.