E ora all’Arena sierologici anche ai privati
Claudio Sabatini, com’è stato passare dalla fase 1 alla fase 2? «L’inizio è stato drammatico. Una mattina mi sono svegliato e mi sono ritrovato improvvisamente pensionato, nullafacente».
Conoscendola, lo choc sarà durato due minuti. Poi subito al lavoro per salvare l’Unipol Arena.
«Sempre con l’agenda davanti. Abbiamo spostato le date alla primavera 2021. Il mio gruppo sta lavorando per un nuovo palinsesto».
Poi l’idea di usare l’Arena per i sierologici.
«Sperando di essere utili al territorio e trovando un partner, la Synlab, in gradi di fare i test. In auto 4 minuti, poi il risultato dopo 16 ore. A seguire, in caso di positività, il tampone. All’inizio solo per le aziende, ma ora, ecco la novità, lo faremo anche per i privati. C’è grande richiesta.
Basta fare la prenotazione
»
La sensazione è che il pensionato Sabatini sia stato poco in casa.
«È vero perché lavoravo. Stiamo pensando a utilizzi alternativi (dopo i test) dell’Arena perché saremo gli ultimi a ripartire. Aspettiamo la circolare di Franceschini, c’è poco rispetto per il nostro mondo, bisognerebbe distinguere fra le diverse strutture, per esempio».
La riporto a casa: quindi lei sul divano?
«La sera, per me anche troppo. In casa sono un disastro. Sapevo fare poco prima, so fare poco ora. Impegno le mie risorse dove sono meno peggio»
Non ha imparato niente di nuovo.
«Da neo umarell, un po’ di tecnologia. Allenamenti online col trainer, risultati scarsi».
Oggi riaprivano i parrucchieri.
«Sono andato subito, avevo un bulbo come uno dei Pooh».
E stasera al ristorante?
«Immediatamente. È un dovere di tutti far ripartire l’economia».
Vacanze dove?
«È l’ultimo pensiero».
Un desiderio per la fase due.
«Che l’Italia non cada in un problema sociale. Non so, diamo il reddito di cittadinanza e non troviamo persone che raccolgano la frutta».
Come vede Bologna?
«Bene, siamo stati bravi, se continuiamo così non avremo problemi».