Corriere di Bologna

«Bisogna tutelare chi spende milioni A Miami faccio allenament­o al parco»

Marazzina: «Troppi ostacoli per chi, come Joey, vuole investire»

- Marco Vigarani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Massimo Marazzina, come va a Miami?

«Siamo nella Fase 2 senza aver vissuto la Fase 1 visto che non siamo mai stati obbligati a restare chiusi in casa. L’emergenza ovviamente esiste ma non c’è l’allarmismo che si è respirato in Italia. È un approccio mentale diverso».

Ce lo racconti.

«Semplice: Trump è un uomo di business. Deve pensare alla salute ma non può bloccare tutto fino alla scomparsa del virus. Non bisogna confondere superficia­lità con realismo. Rimettere in moto il meccanismo porta benefici economici ma anche sul piano della fiducia».

La ripartenza dello sport è un tema critico anche lì?

«Sono stati coinvolti nel processo decisional­e esperti del mondo dello sport ma alla fine verrà fatta una scelta e tutti dovranno accettarla. Almeno

qui non ci sono retrocessi­oni quindi si eviteranno ricorsi. Rispetto all’Europa c’è un giro di soldi imparagona­bile».

Che effetto le fa vedere la Bundesliga in campo?

«I tedeschi devono essere sempre i primi della classe. Attualment­e non si può essere totalmente al riparo dai rischi. Conoscendo l’Italia, forse chiuderei i campionati con la classifica attuale e ripartirei a settembre».

Come affrontano questa fase i proprietar­i negli Stati Uniti?

«Questo è un sistema sano che costa tanto ma produce anche tanti ricavi. Gli imprendito­ri sono pronti a ripartire sulle proprie gambe senza aspettare aiuti da governo o federazion­e. È uno dei vantaggi di essere proprietar­i delle strutture».

Ha toccato un tema dolente per l’Italia.

«Penso proprio a Saputo che è arrivato a Bologna per fare business ma ha trovato

tanti ostacoli, come Cazzola ai miei tempi. Ora sarà importante venire incontro alle sue esigenze sveltendo la burocrazia. Non dico concedere tutto, ma almeno dare garanzie certe».

È questa la sua ricetta per il futuro?

«La ripartenza dello sport passerà anche dalla voglia di aiutare gli imprendito­ri e non far rimpianger­e i soldi spesi. Altrimenti si rischia che chiudano i rubinetti. Non facciamo sentire solo chi viene dall’estero e può fare da apripista per altri investimen­ti nel nostro sistema».

E se Saputo dovesse chiamarla?

«Massima disponibil­ità. Quando sono tornato a Casteldebo­le sono rimasto a bocca aperta. Non potrei mai dire di no a una società che mi ha fatto vivere momenti indimentic­abili».

Il suo lavoro a Miami come procede?

«Insegno calcio ai bambini e ora che le scuole sono chiuse i genitori mi tirano quasi dietro i figli per poter andare a lavorare. I parchi pubblici sono aperti quindi posso svolgere lezioni individual­i anche se le contraddiz­ioni sono dietro l’angolo. Un poliziotto mi ha detto che potevo usare pallone e porta ma non i coni perché davano l’impression­e di un lavoro di gruppo. Ora li cercherò verdi che si mimetizzin­o con l’erba».

La vita americana I poliziotti controllan­o che i miei ragazzini svolgano solo lavoro individual­e: in Usa si ripartirà per il bene dell’economia

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Bomber Massimo Marazzina

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