La riapertura del Conservatorio «Presto i concerti per la città»
Il direttore De Felice: puliamo tutti gli strumenti
Un primo passo, ma importante. Ieri il Conservatorio G. B. Martini di Bologna ha riaperto le porte. Presto le spalancherà anche alla città. Con idee già sul piatto. Il direttore Vincenzo De Felice è raggiante. E con lui la presidente Jadranka Bentini. Lui, violinista, aveva promesso che sarebbe entrato con il violino. E così è stato. Per suonarlo in questi giorni che sanno di festa. Quindi, dopo l’emergenza sanitaria che ha costretto l’istituto di Piazza Rossini a trasferire la propria attività in remot, strumenti e voci sono tornati a comporre note, restituendo la tipica atmosfera che chiunque riconosceva anche passando davanti all’edificio. Ogni punto del protocollo delle misure di sicurezza è stato messo in atto, in accordo con il responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e il medico competente. «L’ingresso di allievi, docenti, maestranze è contingentato — continua De Felice — come l’uso di mascherine e barriere protettive. È in funzione anche un termoscanner per la temperatura corporea a ogni ingresso, non mancano i disinfettanti. Questa è una fase di assestamento e non so quanta energia ci richiederà. Basti dire che le tastiere vengono pulite ogni volta che si cambia esecutore, e se i cantanti e chi suona strumenti a fiato non possono usare le mascherine, sono stati disposti dei divisori in plexiglass grazie alla disponibilità del Comunale. Il lavoro è molto, per prima cosa dobbiamo terminare gli esami sospesi nella sezione invernale per dare poi spazio a una graduale ripresa delle lezioni». Poi si passerà ai concerti. «Alcuni saranno in diretta streaming dalla Sala Bossi — fa sapere il direttore — ma stiamo valutando fin da ora la proposta del Comune di partecipare ad iniziative in spazi all’aperto e nei cortili della città». Lo si deciderà a breve. Per ora conta il primo passo. (Pa. Ga.)