Stabilimenti aperti prima Tutti al mare già da domani
Confartigianato plaude: «È la prova della solerzia dei gestori». La cooperativa dei bagnini: «Siamo tutti in affanno, vedremo..»
Il via libera di Viale Aldo Moro. Ma c’è chi non è pronto: «Stiamo ancora sanificando»
Dal 18 maggio al 25, per finire al 23. Finirà domani il balletto di date sulla riapertura degli stabilimenti balneari in Romagna: prima ipotizzata per lunedì scorso, poi rinviata di una settimana e infine (complice il bel tempo) spostata a domani. «Anticipiamo di un paio di giorni perché diverse strutture sono già pronte a ripartire», annuncia l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini. Ma non tutti, lungo i circa 90 chilometri della Riviera, accolgono la notizia con entusiasmo. «Un anticipo così ci mette in difficoltà, non siamo ancora preparati per l’accoglienza», ripetono i titolari di diversi stabilimenti, spiazzati dall’accelerazione last minute e decisi ad aspettare ancora prima di riaprire ombrelloni e sdraio in piena fase due del coronavirus.
«Scontiamo un problema serio, ovvero che il turismo è l’unico comparto che non esporta merci ma importa persone, che sono quelle che trasmettono il contagio. Per questo — sottolinea il governatore Stefano Bonaccini — è quello più in difficoltà. Vogliamo avere fiducia». Da qui la decisione di anticipare a domani, anziché aspettare lunedì, la riapertura degli stabilimenti. «Dopo la pubblicazione dei protocolli con le linee guida balneari post emergenza coronavirus — dice l’assessore Corsini — diversi stabilimenti si sono organizzati e sono attrezzati per garantire servizi in sicurezza. Abbiamo ritenuto fosse giusto, dopo la lunga chiusura, consentire di accogliere i primi clienti già da questo fine settimana».
Per il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna, Marco Granelli, aver «guadagnato» un weekend di apertura è la prova della «grande solerzia messa in campo dagli esercenti e dai concessionari per garantire la sicurezza di tutti». L’importante, aggiunge Granelli,
è «continuare a tenere a mente le indicazioni dei protocolli». Che per l’Emilia-Romagna, tra l’altro, prevedono una superficie maggiore per ombrellone rispetto a quella concordata da Regioni e governo a livello nazionale: 12 metri quadrati contro 10. Non tutti, però, hanno accolto l’annuncio di Viale Aldo Moro con lo stesso slancio.
Sulle sabbie della Riviera, anzi, in molti storcono il naso. Dal bagno 40 di Rimini, Oriano
Vannucci esclude sia possibile riaprire domani. «Non sappiamo ancora come ci dobbiamo comportare con gli igienizzanti. Stamattina (ieri mattina, ndr) abbiamo fatto la sanificazione delle nostre nove spiagge», racconta Vannucci, che rappresenta gli stabilimenti della zona di Marina Centro dal 38 al 46. Chi verrà domani «troverà la spiaggia, ma noi non daremo il servizio». Non riaprirà subito nemmeno il bagno 53. «Devo sanificare cabine e bagni — spiega il titolare — e devono ancora arrivarmi i prodotti. Quando apro voglio essere sicuro al cento per cento». Il presidente della Cooperativa bagnini di Riccione, Diego Casadei, sottolinea che «in molti non riusciranno ad aprire, siamo tutti in affanno». Questo fine settimana sarà a «macchia di leopardo», anche perché molte ruspe sono ancora al lavoro in spiaggia. «Da zero a cento in tre secondi è difficile — ribadisce Casadei — partendo lunedì avremmo avuto una settimana per rodare la macchina». A Cattolica, secondo le stime del presidente della Cooperativa bagnini Roberto Baldassarri, «oltre il 50% degli operatori aprirà. A molti mancano ancora i prodotti igienizzanti e i cartelli che indicano gli obblighi da tenere per gli ospiti degli stabilimenti».