«Il Camino dei fenicotteri» Arte, industria e artigianato
Da oggi fino al 6 settembre al Davia Bargellini i disegni dei Casanova e i ferri battuti di Maccaferri e Mingazzi. Si aprono così i festeggiamenti per il centenario del museo
Arte, artigianato e industria insieme a braccetto. Era questa l’ispirazione della Società Aemilia Ars, nata a Bologna nel 1898 sul modello delle antiche corporazioni medievali, con il sostegno autorevole di personaggi come il conte Francesco Cavazza e l’architetto e letterato Alfonso Rubbiani. Per inseguire un rinnovamento nel campo delle arti applicate sulla scia di analoghi movimenti stranieri, come l’inglese Arts & Crafts legato all’artista William Morris. Nel breve arco di cinque anni la «società protettrice di arti e industrie decorative nella regione emiliana», supportata da un gruppo di artisti e uomini di cultura, operò nel campo della progettazione delle arti applicate e del restauro architettonico e urbano. Una stagione al centro di una mostra-dossier al Museo Davia Bargellini di Strada Maggiore 44 bloccata dall’emergenza Covid-19 e che da oggi al 6 settembre diventa finalmente visibile al pubblico nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza in vigore.
«Il Camino dei Fenicotteri: i disegni dei Casanova dall’AEmilia Ars alla Rocchetta Mattei», a cura di Paolo Cova, Mark Gregory D’Apuzzo e Ilaria Negretti, promossa da Istituzione Bologna Musei e Fondazione Carisbo con il sostegno dell’associazione Nuèter, che ha anche curato il catalogo, si compone di un nucleo di diciassette disegni raramente esposti e realizzati da artisti che si distinsero per il loro talento. Nel percorso figurano anche gli undici ferri battuti prodotti da Pietro Maccaferri e Sante Mingazzi, noto per il virtuosismo nella riproduzione dei fiori e parte della collezione permanente del Davia Bargellini.
Un museo che proprio tra una settimana, il prossimo sabato 30 maggio, festeggerà il suo centenario. Da un’intuizione dell’allora Soprintendente delle Belle Arti Francesco Malaguzzi Valeri, volta alla creazione di un museo che
raccogliesse le testimonianze dell’artigianato bolognese sul modello di quei musei d’arte applicata e industria che erano fioriti numerosi in Europa nell’Ottocento.
Tutti i documenti grafici, fatta eccezione per un pezzo mostrato per la prima volta e proveniente da una collezione privata, appartengono al fondo di oltre cinquecento disegni della società cooperativa Aemilia Ars. Acquisiti dal Comune di Bologna nel 1936 per essere destinati al Museo d’Arte Industriale Davia Bargellini e attualmente conservati nei depositi dei Musei Civici d’Arte Antica. Insieme ai merletti e ai ricami realizzati dalla stessa Aemilia Ars, che produceva davvero un po’ di tutto, dai pizzi alla ceramica, dal legno al ferro battuto, dal cuoio bulinato al vetro, dai gioielli alla biancheria.
Il nucleo centrale del progetto ruota attorno a uno dei manufatti più raffinati, il camino in terracotta maiolicata noto come «Camino dei Fenicotteri». Situato nell’omonima sala della Rocchetta Mattei, a Riola, e al momento non accessibile al pubblico perché in un’ala ancora sottoposta a restauro. Presentato in una riproduzione fotografica e affiancata allo splendido disegno preparatorio firmato da Giulio Casanova, eseguito a penna, inchiostro e acquerello su carta incollata su cartone tra il 1898 e il 1900. Dal medesimo nucleo di opere di studio proviene la selezione esemplificativa di altri sedici disegni eseguiti dallo stesso Casanova, dal fratello maggiore Achille e da Giuseppe De Col.