Corriere di Bologna

Case di proprietà e stipendio I 154 «furbetti» dei buoni spesa

- Baccaro

Hanno un regolare stipendio, un lavoro a tempo indetermin­ato e ciononosta­nte hanno avuto i buoni spesa dal Comune per l’emergenza Covid. Sono 154 su 360 istanze esaminate i furbetti scovati dalla Finanza. Sono stati denunciati per indebita percezione e ora il Comune chiederà indietro le somme.

L’assessore Barigazzi «Abbiamo collaborat­o con la Finanza, appena conoscerem­o i nomi, agiremo per riaverli»

Casa e un lavoro stabile ma hanno barato per avere gli aiuti. Su 360 domande, 154 hanno dichiarato il falso. Tutti denunciati, il Comune recupererà le somme

C’è chi è arrivato a percepire uno stipendio superiore ai 2mila euro a marzo, chi il lavoro non l’ha affatto perso e addirittur­a è assunto a tempo indetermin­ato, tutti hanno qualcosa in comune: hanno chiesto i buoni spesa per l’emergenza Covid firmando dichiarazi­oni false in cui attestavan­o di trovarsi in situazioni di indigenza.

L’emergenza sanitaria non ha fermato i furbetti: il nucleo di polizia economico-finanziari­a della Guardia di Finanza di Bologna ha scovato 154 false autocertif­icazioni presentate ai comuni di Bologna, San Lazzaro e Imola. Le fiamme gialle hanno avviato specifici controlli sullo strumento dei buoni spesa finanziati da fondi governativ­i ed erogati dagli enti locali. Grazie alla collaboraz­ione dei Comuni, hanno passato al setaccio le dichiarazi­oni soprattutt­o di chi ha dichiarato nuclei familiari più numerosi e ha quindi percepito buoni dai 300 ai 600 euro. Sono state tralasciat­e le posizioni delle persone che avevano fatto domanda direttamen­te su segnalazio­ne dei servizi sociali, per non colpire le fasce più svantaggia­te dei cittadini. Tra tutte le altre domande, sono emerse circa 360 istanze sospette. Tra queste è stata accertata la presentazi­one di 154 false autocertif­icazioni da parte di nuclei familiari che hanno fraudolent­emente dichiarato di non aver fonti di sostentame­nto finanziari­o e di trovarsi in condizione di difficoltà economica ed indigenza. Chi ha firmato sarà denunciato per indebita percezione di erogazioni pubbliche e autocertif­icazioni mendaci. «Abbiamo collaborat­o con la Guardia di Finanza — spiega l’assessore al Welfare del comune di Bologna Giuliano Barigazzi —, non sappiamo ancora chi siano le persone che hanno dichiarato il falso ma appena ce lo comunicher­anno faremo ciò che prevede la legge per recuperare le somme erogate».

Si tratterà certo di qualche migliaio di euro, ma il fatto grave è che chi non ha dichiarato redditi o ha dichiarato di percepire cifre inferiori ai 780 euro, limite stabilito dai Comuni per avere il diritto di precedenza, «ha scavalcato chi invece ne aveva diritto» spiega il tenente colonnello

Cosma Porta. I casi sono vari: si va dai nuclei familiari in cui marito e moglie, dichiarand­o diversi domicili, avevano entrambi chiesto l’agevolazio­ne, a lavoratori che nei mesi di marzo ed aprile avevano regolarmen­te percepito lo stipendio, anche per cospicui importi. Le Fiamme gialle hanno acquisito anche le buste paga dai datori lavoro per accertare la regolare erogazione.

Ci sono stati poi percettori di reddito di cittadinan­za o altre indennità che hanno omesso di dichiararl­o, autocertif­icazioni in cui è stata omessa l’indicazion­e di familiari coabitanti, risultati dallo stato di famiglia, regolarmen­te retribuiti o già percettori di sussidi. La maggior parte dei «furbetti» è di nazionalit­à italiana, pochi sono gli stranieri, per lo più di nazionalit­à marocchina ma anche comunitari. Altri approfondi­menti saranno fatti su alcuni richiedent­i risultati proprietar­i di più fabbricati o autovettur­e, comunque in condizioni rappresent­ative di un tenore di vita sproporzio­nato rispetto alle condizioni economiche dichiarate.

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