Corriere di Bologna

Lo zio: «Stava per prendere la cittadinan­za»

Il dolore della famiglia del 17enne annegato. Il nodo dei divieti nel tratto di fiume

- Muleo

«Riccardo stava per prendere la cittadinan­za, sognava di diventare cuoco». Sono distrutti i familiari del 17enne annegato nell’Idice. Lo zio: «Andrò al fiume, se è pericoloso servono cartelli e transenne».

Diciotto anni li avrebbe compiuti a dicembre e non sarebbe stato un compleanno come tanti. La maggiore età gli avrebbe dato la cittadinan­za italiana. Riccardo Zum Brown, nato e cresciuto qui col sogno di diventare un cuoco, aspettava il momento. Il maledetto tuffo nell’Idice in località Cavaliera a Mercatale, che due giorni fa durante una gita con un gruppo di amici tra i 12 e i 15 anni gli è costato la vita, ha spento la luce su tutto. Sull’alberghier­o di Castel San Pietro, dove imparava il mestiere. Sulle passioni e le compagnie. Sulla famiglia di origine angolana, distrutta. «A pranzo era a casa con i nonni a Ozzano. Aveva seguito la video lezione e la nonna gli aveva detto di mangiare qualcosa prima di uscire», racconta lo zio Carlos, il primo a essere avvertito dal padre Mira, il nonno del ragazzo. Poi sono arrivati i carabinier­i a bussare.

La madre Mirella lavora e vive in Germania dove domenica scorsa aveva festeggiat­o la nascita della terza figlia, e ora che vorrebbe dare l’ultimo bacio al primogenit­o è bloccata dalle frontiere chiuse per Covid. Col passaporto in tasca, tra qualche mese Riccardo avrebbe potuto scegliere se raggiunger­la. La data per il funerale non è ancora fissata, in tanti hanno promesso il loro sostegno e lo darà anche il comune di Ozzano. La procura non ha disposto autopsia né ulteriori indagini, sulla fatalità

” Lo zio I ragazzi sono scioccati, lo ricorderem­o insieme Ora in quel tratto cartelli e transenne

— un mulinello che lo ha risucchiat­o dopo un tuffo e un urto di schiena — gli investigat­ori non hanno dubbi.

Resta da capire, in mancanza di cartelloni­stica, se ci fosse il divieto di balneazion­e in quel tratto sporco e pericoloso di fiume. «Sentirò gli amici per saper come è andata, credo alla loro buona fede. Sappiamo che si è lanciato sbattendo contro qualcosa, aspettiamo di capire la situazione — continua lo zio — Vedremo cosa ci diranno i carabinier­i, ma ora non mi sento di parlare di denunce, niente ci porterà indietro Riccardo. Il dolore è tanto, non vogliamo aggiungern­e altro. Farò un sopralluog­o, se il punto è pericoloso servono cartelli e transenne

Il sindaco

«Tanti vanno lì a tuffarsi ma se è pericoloso renderemo la zona inaccessib­ile»

perché non accada ancora».

Il sindaco di Ozzano, Luca Lelli, chiarisce che quel tratto dell’Idice si trova «al confine con San Lazzaro e Pianoro, stiamo cercando di capire esattament­e in quale territorio. Comunque, se è pericoloso dobbiamo evitare altri tuffi, renderemo la zona inaccessib­ile». Da lì ci si lancia verso le briglie artificial­i dove l’acqua è più alta. «Scoperta recente, chi ci abita sta raccontand­o che dal 4 maggio si sono visti tanti ragazzi tuffarsi». I residenti hanno anche testimonia­to di averli più volte avvertiti e rimprovera­ti. Consola l’affetto ricevuto dai familiari, come conferma ancora zio Carlos: «I ragazzi sono scossi, ci hanno scritto di voler contribuir­e in qualunque modo, hanno perso un caro amico. Stanno pensando a qualcosa per ricordarlo e saremo con loro, farà bene anche a noi».

Il Milan e il Borussia Dortmund. E Mario Balotelli. Da quando lo vide mostrare i muscoli dopo il gol alla Germania iniziò a comportars­i da atleta. «Si allenava duramente in palestra. Aveva giocato nell’Ozzanese, poi passato all’atletica». L’acqua non gli faceva paura, pur non sapendo nuotare bene. «Forse ha sfidato la natura, era molto coraggioso». Oltre che «disponibil­e. Gli piaceva la compagnia, con quei giovani era cresciuto dall’infanzia».

Nonno e nonna, cinque figli e Riccardo come sesto acquisito, non si danno pace. Lui è un sarto e poi tornitore scappato dalla guerra civile. «Riccardo cucinava spesso per loro>». Mirella lo aveva in grembo arrivando dall’Angola. Ieri, quando lo zio è passato davanti al bar dove lo portava a far colazione, dietro al bancone sono scoppiati a piangere. Lo strazio di una comunità che gli voleva bene.

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Amato Riccardo Zum Brown avrebbe compiuto 18 anni a dicembre, studiava all’alberghier­o

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